Città del Vaticano , domenica, 10. ottobre, 2021 9:00 (ACI Stampa).
Trenta anni dopo, mentre l’arcidiocesi della Gran Madre di Dio di Mosca ha persino un ausiliare che è anche il primo vescovo russo, Papa Francesco ricorda in un messaggio quando San Giovanni Paolo II stabilì le amministrazioni apostoliche nel territorio ex sovietico, riportando la gerarchia della Chiesa Cattolica di rito latino in un territorio che era stato dominato per anni dal comunismo e dall’ateismo di Stato.
Nel suo messaggio, Papa Francesco sottolinea che “è il momento per fare memoria, con umiltà e gratitudine, del bene ricevuto dal Signore e da tanti fratelli e sorelle che, da veri e propri ‘santi della porta accanto’, vi hanno sostenuto nel cammino”, ma che è .”anche l’occasione propizia per proporsi, con l’aiuto della grazia, di crescere secondo il Vangelo, aspirando a diventare comunità sempre più docili alla Parola di Dio, animate dalla speranza e sostenute dalla fortezza consolante dello Spirito; aperte, in obbedienza al supremo comandamento dell’amore, all’incontro e alla condivisione solidale con tutti, in modo speciale con i fratelli e le sorelle della Chiesa Ortodossa”.
Papa Francesco rimarca che “l’autocoscienza ecclesiale ha bisogno di momenti forti”, e augura che “questa commemorazione stimoli l’intera comunità cattolica nella Federazione Russa a essere un seme evangelico che, con gioia e umiltà, offra una limpida trasparenza del Regno di Dio”.
Scrive Papa Francesco: “Vi auguro di essere una comunità di uomini e donne, bambini e adulti, giovani e anziani, sacerdoti e laici, consacrati e persone in ricerca vocazionale protesa alla comunione con tutti, per testimoniare con semplicità e generosità, nella vita familiare e in ogni ambito del vivere quotidiano, il dono di grazia ricevuto”.
Papa Francesco chiede testimonianza cristiana, specialmente nel farsi carico dei più poveri e fragili, e sottolinea l’importanza di continuare il cammino ecumenico, perché “pregando per tutti e servendo coloro con i quali condividiamo la stessa umanità, che Gesù ha unito a sé in modo inscindibile, ci riscopriremo fratelli e sorelle in un pellegrinaggio comune verso la meta della comunione, che Dio ci indica in ogni Celebrazione eucaristica”.