Città del Vaticano , giovedì, 7. ottobre, 2021 17:27 (ACI Stampa).
“Con la vita dei popoli e dei bambini non si può giocare”. Papa Francesco la ha detto partecipando alla cerimonia finale dell’Incontro internazionale “Popoli fratelli, terra futura”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma. Il Papa ha presieduto la preghiera dei cristiani insieme ai rappresentanti delle altre religioni. Poi si è svolta la celebrazione finale.
Per Papa Francesco è chiaro che “oggi, nella società globalizzata che spettacolarizza il dolore ma non lo compatisce, abbiamo bisogno di “costruire compassione”.” .
E “Per non lasciare che la vita dei popoli si riduca a un gioco tra potenti. No, la vita dei popoli non è un gioco, è cosa seria e riguarda tutti; non si può lasciare in balia degli interessi di pochi o in preda a passioni settarie e nazionaliste.
È la guerra a prendersi gioco della vita umana. È la violenza, è il tragico e sempre prolifico commercio delle armi, che si muove spesso nell’ombra, alimentato da fiumi di denaro sotterranei”.
Il Papa ha ripreso i temi della Fratelli tuti e del Documento di Abu Dhabi e ripetuto: Meno armi e più cibo, meno ipocrisia e più trasparenza, più vaccini distribuiti equamente e meno fucili venduti sprovvedutamente. I tempi ci chiedono di farci voce di tanti credenti, persone semplici e disarmate stanche della violenza, perché chi detiene responsabilità per il bene comune si impegni non solo a condannare guerre e terrorismo, ma a creare le condizioni perché essi non divampino”.