Città del Vaticano , domenica, 3. ottobre, 2021 10:30 (ACI Stampa).
Educhiamo i giovani alla globalizzazione della solidarietà. E’ quanto chiede Papa Francesco nel messaggio in occasione dell'incontro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali alla Casina Pio IV, in Vaticano.
Lo scopo è approfondire la prima delle otto beatitudini: "Beati i poveri in spirito perchè di essi è il regno dei cieli". Titolo dell'incontro è: "Caritas, amicizia sociale e fine della povertà. Scienza ed etica della felicità".
E proprio dalla felicità parte la riflessione del Pontefice: “Oggi ci troviamo di fronte a un paradigma prevalente, ampiamente diffuso dal "pensiero unico", che confonde l'utilità con la felicità, il divertirsi con il vivere bene, e pretende di essere l'unico criterio di discernimento valido. Questa è una forma sottile di colonialismo ideologico. Si tratta di imporre l'ideologia secondo la quale la felicità consiste solo in ciò che è utile, nelle cose e nei beni, nell'abbondanza di cose, fama e denaro”.
E davanti alla invisibilità dei più deboli il Papa scrive: “È un crimine contro l'umanità che, come risultato di questo paradigma avido ed egoista imperante, i nostri giovani siano sfruttati dalla nuova e crescente schiavitù del traffico di esseri umani, specialmente nel lavoro forzato, nella prostituzione e nella vendita di organi”.
Ecco che “il paradigma sempre nuovo e rivoluzionario delle beatitudini di Gesù,” è a chiave del vero cambiamento.
Povertà di Spirito e povertà materiale non sono certo la stessa cosa. La povertà materiale è “una specie di inferno, perché indebolisce la libertà umana e mette coloro che ne soffrono in condizione di diventare vittime delle nuove forme di schiavitù (lavoro forzato, prostituzione, traffico di organi e così via) per sopravvivere”.