Roma , sabato, 2. ottobre, 2021 14:00 (ACI Stampa).
“Che cos’è allora l’essenza del fatto cristiano? E’ l’annuncio di Cristo: questo è il centro di tutta la vita dell’uomo e della storia”: in queste parole del 1976 è contenuto in sintesi l’insegnamento del grande maestro di fede don Luigi Giussani (1922-2005), fondatore di Comunione e liberazione e una delle figure più rappresentative del cattolicesimo del XX secolo, di cui il prossimo anno ricorre il centenario della nascita.
In una lettera indirizzata a Papa Giovanni Paolo II nel 2004 scriveva: “Ritengo che il genio del Movimento che ho visto nascere sia di avere sentito l’urgenza di proclamare la necessità di ritornare agli aspetti elementari del cristianesimo, vale a dire la passione del fatto cristiano come tale nei suoi elementi originali, e basta”.
Da queste sollecitazioni prende spunto ‘Luigi Giussani. Comunione e Liberazione & oltre’ (Edizioni Ares), in cui il giornalista Robi Ronza, uno dei fondatori del Meeting dell’Amicizia tra i popoli di Rimini, descrive con affetto il rapporto particolare che ebbe con don Giussani, il cui primo incontro risale all’anno scolastico 1955-1956: “Eravamo allora abituati a preti molto clericali nei modi, ma poi in sostanza molto laici nei contenuti. Ciò che invece subito mi colpì in don Giussani era il suo stile molto laico, malgrado l’abito talare allora di rigore, e viceversa il suo aperto proclamare Cristo sia come centro della storia che come risposta ai nostri problemi esistenziali”.
Allora con l’autore del volume partiamo per la nostra riflessione proprio dalla lettera scritta da don Giussani a papa Giovanni Paolo II nel 2004, facendoci spiegare quale è il ‘genio’ del Movimento:
“Rispetto alla sostanza del fatto cristiano Comunione e Liberazione non ha niente di specifico. Come lo stesso don Giussani scrisse nel 2004 a papa Giovanni Paolo II in una lettera oggi reperibile in apertura del suo sito web ufficiale, il genio del Movimento è semplicemente quello ‘di avere sentito l’urgenza di proclamare la necessità di ritornare agli aspetti elementari del cristianesimo, vale a dire la passione del fatto cristiano come tale nei suoi elementi originali, e basta’.