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Associazioni contro usura e azzardo: "Il Governo non vari la sanatoria per le sale gioco"

Mons. Alberto D'Urso | Mons. Alberto D'Urso | Fondazione Antiusura Mons. Alberto D'Urso | Mons. Alberto D'Urso | Fondazione Antiusura

“Occorre parlare chiaramente su cosa è il gioco d’azzardo, sulla sua inconciliabilità con i princìpi etico-sociali dell'ordinamento costituzionale”. Anche perché “i fatti confermano inoltre come l'economia dell'azzardo è largamente permeata dalla presenza della criminalità. E' un business che non crea valore economico, ma lo brucia, spezzando legami sociali e dissipando risparmio familiare”. E’ netta la dichiarazione congiunta del Segretario della Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo” Mons. Alberto D’Urso e dell’ Avv. Attilio Simeone, Coordinatore del “Cartello Insieme Contro l’Azzardo”, che prendono posizione dopo le ultime notizie circa la volontà del governo di aumentare il gettito fiscale attraverso i giochi.

“Alla vigilia del deposito della legge di stabilità – spiegano i firmatari della nota - ci pervengono ancora segnali contradditori: registriamo alcune aperture nel Governo a ridimensionare il fenomeno, ma non si sono dissipati i dubbi di nuove velleità di rilanciare il consumo di azzardo. Fondate obiezioni, per esempio, abbiamo circa la legalità dell'operazione detta impropriamente ‘sanatoria’ per le migliaia di centri scommesse che hanno operato in questi anni persino violando le norme scritte”.

Da chi lotta contro usura e azzardo da anni si chiede che “la legge di stabilità sia per il Governo un appuntamento in cui segnare per il Paese un’inequivocabile inversione di rotta sull’azzardo: un taglio netto alla sua diffusione e alle conseguenze devastanti per l’economia e per il benessere dei cittadini”.

“Attendiamo di conoscere il numero preciso delle autorizzazioni a commerciare azzardo – dicono D’Urso e Simeone -: per quanto dovessero diminuire in quantità contribuiranno pur sempre ad alimentare dipendenza, povertà e indebitamenti a usura. Il risanamento dell’economia passa anche attraverso il ripianamento dei debiti delle famiglie italiane con politiche non assistenzialistiche, con misure rivolte a rimuovere le cause di indebitamento, tra le quali c’è appunto il gioco d’azzardo che traina verso un’altra piaga sociale, l’usura”.

Infatti, conclude la nota, la lotta all’usura “deve essere concepita come politica economica di sviluppo e non assistenzialistica. La pubblicità ingannevole dell’azzardo spinge inevitabilmente le fasce sociali più deboli nell’indebitamento usurario”.

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Ecco perché “la Consulta e il Cartello insieme alle Associazioni di Volontariato contro l’azzardo, infine, rinnovano l'appello al Governo e al Parlamento affinché nella Legge di Stabilità sia inserita una norma che estende alle famiglie le provvidenze di cui all'art. 14 della legge antiusura (108 del 1996) in modo da incentivare la lotta all'usura collegata anche al gioco d'azzardo".