Città del Vaticano , martedì, 28. settembre, 2021 14:00 (ACI Stampa).
“Oltre ai vaccini è prioritario un accesso vero ed effettivo alle cure”, ma anche ai “beni che permettono ‘semplicemente’ di vivere”. Lo sottolinea l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, delineando le sfide e i problemi discussi nella plenaria 2021 dell’accademia, la prima in presenza dall’inizio della pandemia, che si svolge in questi giorni in Vaticano e che ha come tema “Salute pubblica in prospettiva globale. Pandemia, bioetica, futuro”.
Dopo l’udienza con Papa Francesco del 27 settembre, proseguono i lavori dell’assemblea. In una conferenza stampa in Sala Stampa della Santa Sede, l’arcivescovo Paglia sottolinea che al centro dei problemi è “il futuro della cura e della sanità”, e va superato il divario” tra Nord e Sud del mondo, così come “i problemi destinati alla mancanza di strutture, mettendo risorse da destinare alle cure”.
L’arcivescovo Paglia nota che “se per i paesi occidentali la priorità è rappresentata dai vaccini (e stiamo infatti assistendo allo sforzo vaccinale più grande mai attuato nella storia)”, il vero problema è che “non dobbiamo dimenticare la necessità di costruire una sanità equa su scala planetaria”.
Per l’arcivescovo, “il tema al centro della riflessione è il futuro della cura e della sanità, se vogliamo prendere sul serio la lezione che la pandemia ci rivolge”. Spiega l’arcivescovo che “per la maggior parte della popolazione mondiale, oltre ai vaccini è prioritario un accesso vero ed effettivo alle cure, ma anche ai beni che permettono ‘semplicemente’ di vivere”.
Il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, “va superato il divario non solo vaccinale, ma di accesso alla sanità pubblica, abbattendo i problemi collegati alla mancanza di strutture e gestendo con più sapienza le risorse da destinare alle cure”.