Città del Vaticano , venerdì, 24. settembre, 2021 11:00 (ACI Stampa).
Il transumanesimo, che non è una teoria, ma una realtà. Ma anche il tema della libertà umana, che porta addirittura a manipolare l’essere umano con l’idea di una pretesa libertà che si trasforma in controllo. Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa, delinea le sfide dell’Europa che verrà. Una Europa che lui vede cristiana, e unita da questo filo rosso del cristianesimo dall’Atlantico agli Urali.
È l’ultima prolusione del Cardinale Bagnasco da presidente, e cade nell’anno in cui si celebra il 50esimo anniversario del CCEE. Il cardinale non può essere presente, per via del COVID, ma la sua voce risuona attraverso l’arcivescovo Gadecki, vicepresidente.
Il cardinale ricorda il “cammino dei popoli che nella diversità di storia lingua e tradizioni hanno il comune grembo del Vangelo di Gesù”. Sottolinea, nella costruzione dell’Europa, il contributo dei santi patroni d’Europa, del monachesimo benedettino che “dalla caduta dell’impero romano ha creato humus culturale e sociale” che fu stimolo all’Unione Europa.
Il presidente del CCEE denuncia le forme che sembrano umaniste, ma che arrivano a “violare e negare la vita umana”, sottolinea che il transumanesimo non è una categoria astratta, ma un fenomeno in atto, in nome di una libertà assoluta” che porta a manipolare l’essere umano. Ma “la creatura senza il creatore svanisce”.
In questo, è decisiva la risposta del cristianesimo, che si è sviluppato in un rapporto di “fede e ragione”, con un rapporto virtuoso senza cui “tutto si complica e dialogo sincero viene a mancare nei necessari strumenti”.