Durante i Vespri, insieme alle preghiere per le persone ferite, i partecipanti alla conferenza hanno ascoltato le testimonianze di due vittime di abusi sessuali. Padre Tarsycjusz Krasucki ha richiamato, tra l'altro, la natura protratta dei processi ecclesiali per abusi sessuali commessi da ecclesiastici, la mancanza di informazioni sul suo svolgimento e la necessità di riconoscere alle vittime lo status di parte, e non solo di testimone in un procedimento canonico.
Nella seconda giornata del convegno si è parlato, tra l'altro, della responsabilità dei pastori e della necessità di una profonda conversione di fronte ai peccati e ai reati di abuso sessuale sui minori da parte del clero.
Durante l'Eucaristia mattutina, il Card. Seán O'Malley OFMCap, Presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei minori, si è rammaricato per i crimini commessi dal clero. Riferendosi alla memoria liturgica di S. Andrew Kim e compagni, ha affermato: "È difficile soffrire per la Chiesa, ma può essere ancora più difficile soffrire per mano della Chiesa e del clero della Chiesa". Ha sottolineato che il motivo dell'incontro di Varsavia è stato il fatto che "molti dei nostri fratelli e sorelle hanno sofferto per mano di sacerdoti che hanno commesso cattive azioni abusando di minori".
Nel discorso intitolato "Col cuore contrito", don Tomáš Halík, sacerdote di Praga, nella Repubblica Ceca, ha osservato che la pandemia di abusi sessuali, psicologici e spirituali, di abuso di potere e di autorità da parte dei membri del clero, gradualmente rivelata, a lungo nascosta e banalizzata, è uno degli aspetti della profonda crisi della Chiesa nel mondo di oggi. Nei paesi post-comunisti, ha una serie di cause specifiche, ra cui il clericalismo, il trionfalismo e l'abuso di potere e di autorità. Questa crisi può essere superata solo con il coraggio di riformare molte questioni – ha affermato il noto sacerdote, psicologo e teologo ceco.
La prof. Dott.ssa Myriam Wijlens, docente di diritto canonico a Erfurt e membro della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, analizzando le norme canoniche, ha sottolineato la necessità di un approccio responsabile dei vescovi ai casi di questi crimini. Ha notato che guardando al passato si possono vedere molti errori di pastori che si sono concentrati più sulla reputazione della Chiesa che sulla tutela dei minori.
Le implicazioni teologiche dell'abuso sessuale dei minori da parte del clero sono state il tema principale del terzo giorno della conferenza. Sono state inoltre condivise esperienze sulle pratiche della tutela dei minori nei singoli Paesi dell'Europa Centro Orientale.
Il Rev.do Dott. Grzegorz Strzelczyk ha richiamato l'attenzione sulle conseguenze dell'indebolimento della fiducia in un sacerdote che ha abusato sessualmente di un minore e sulla reazione impropria delle autorità ecclesiastiche. Ha sottolineato che la stessa sopravvivenza delle comunità di fede dipende, in un certo senso, dalla giusta risposta delle strutture della Chiesa agli abusi sessuali sui minori. Ha sottolineato che la risposta della Chiesa al dramma degli abusi sessuali sui minori da parte del clero si concentra solitamente sugli aspetti legali, psicologici e spirituali. La riflessione teologica rimane piuttosto offuscata, ma sembra indispensabile comprenderla appieno.
Ha sottolineato che la Chiesa, che annuncia la riconciliazione donata agli uomini in Cristo, può essere credibile solo se, di fronte al grande male, sarà capace di penitenza, che deve condurre a un'autentica e profonda trasformazione delle persone.
Durante i lavori, i partecipanti hanno anche conosciuto esempi dell'opera della Chiesa nell'Europa Centro-Orientale nel campo della prevenzione degli abusi su minori e dell'aiuto alle vittime di questi crimini. Sono stati presentati esempi di attività specifiche svolte in Croazia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia. Padre Adam Żak ed Ewa Kusz – cofondatori del Centro di Protezione dell'Infanzia, hanno annunciato che cercheranno di far sì che i temi principali emersi durante la conferenza siano inseriti negli argomenti del sinodo dei vescovi, che si aprirà a novembre a Roma.
Riassumendo i quattro giorni dei lavori, l'Arcivescovo Wojciech Polak ha affermato che sta diventando sempre più chiaro che la crisi causata dagli abusi sessuali sui minori e dalla negligenza dei superiori ecclesiali tocca l'essenza della comunità ecclesiale. Mons. Polak ha sottolineato che, di fronte al fatto che il reato di abusobsessuale devasta la vita umana in tutte le sue dimensioni, è necessario combinarebdiverse competenze. Pertanto, l'intero processo di superamento della crisi richiede la partecipazione di avvocati, psicologi, terapisti, psichiatri, sessuologi e anche sociologi.
Il Primate ha espresso la speranza che la conferenza di Varsavia rafforzi la solidarietà reciproca e avvii il processo della nostra comune riflessione, dello scambio di esperienze e di soluzioni.
Al convegno, durato dal 19 al 22 settembre, hanno partecipato membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, Vescovi, Superiori Maggiori degli Ordini religiosi maschili e femminili, nonché laici impegnati nella tutela dei minori in 20 Paesi dell'Europa Centro-Orientale. Essi rappresentano la Chiesa cattolica romana e greco-cattolica di Polonia, Albania, Croazia, Slovenia, Ungheria, Romania, Moldavia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina, Russia, Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorussia, Serbia, Montenegro, Macedonia del Nord e Kosovo.
Il convegno è organizzato dalla Pontificia Commissione per la Tutela dei minori e dalla Conferenza Episcopale Polacca.
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