Città del Vaticano , giovedì, 23. settembre, 2021 10:00 (ACI Stampa).
Non era la prima volta che alcune dichiarazioni di Papa Francesco avessero causato delle reazioni nel mondo ebraico. Il tema è sempre quello: la presentazione dell’Ebraismo come una religione solo della legge, nemmeno misericordiosa, cui si contrappone il cristianesimo, che si risalterebbe da alcune parole di Papa Francesco. Il caso si è ripetuto a seguito dell’Angelus dell’11 agosto, e ha creato un botta e risposta tra due rabbini e il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, dicastero che include in sé anche la Commissione per le Relazioni Religiose con gli Ebrei.
La lettera sono state rese pubbliche il 10 settembre sul sito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ed è stata inviata il 3 settembre. I due destinatari sono il rabbino Rasson Arussi, presidente della Commissione del Rabbino Capo di Israele per il Dialogo con la Santa Sede a Gerusalemme; e il rabbino David Sandmel, presidente dell’International Jewish Committee per le Consultazioni interreligiose a New York. Entrambi avevano scritto al Cardinale Koch. Arussi aveva scritto a Koch il 12 agosto, e una lettera simile era arrivata il 24 agosto. Entrambe lamentavano alcune affermazioni di Papa Francesco all’udienza generale dell’11 agosto. Era la quarta udienza della serie dedicata alla lettera di San Paolo ai Galati, e riguardava la parte in cui San Paolo affrontava una disputa su come i cristiani avrebbero dovuto seguire la legge Mosaica”.
Papa Francesco aveva notato che “la Torah, la legge, non era di fatto inclusa nella promessa fatta ad Abramo”, e sottolineato che Paolo aveva sempre osservato la Legge, ma che questa “non dà la vita, non offre il compimento della promessa perché non è capace di compierla”.
Queste parole avevano suscitato varie reazioni nel mondo ebraico. Già il rabbino capo di Roma Di Segni aveva notato che le parole del Papa rischiavano ancora una volta di promuovere l’immagine dell’Ebreo attaccato alla legge e il cristiano misericordioso.Il 25 agosto, Arussi si è detto preoccupato del fatto che i commenti di Papa Francesco potessero implicare che la legge ebrea fosse obsoleta.
Il Cardinale Koch ha risposto, sottolineando di essersi prima di tutto consultato con Papa Francesco.