Bratislava , martedì, 21. settembre, 2021 14:00 (ACI Stampa).
L’ironia sul conclave che si stava già preparando dopo l’operazione per la stenosi diverticolare. La mancanza di pazienza, a volte, per quelli che fanno “commenti cattivi” sul suo conto. La ratio dietro la decisione di abolire le deroghe volute dal Summorum Pontificum per celebrare il rito con l’uso antiquior. E il problema delle ideologie, a partire da quella del gender, che “è pericolosa”. Con i gesuiti di Slovacchia, Papa Francesco non si è tirato indietro, ha risposto a tutte le domande, non ha lesinato anche riferimenti quasi diretti. E ha sottolineato che nella Chiesa c’è “la tentazione di andare indietro”.
Il colloquio ha avuto luogo nella sera del 13 settembre, nella nunziatura di Bratislava, ed è stato pubblicato dalla rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica.
Il primo tema affrontato è quello della salute. Papa Francesco ironizza, dice di essere “ancora vivo, nonostante alcuni mi volessero morto”, sottolinea che ci sono stati incontri tra prelati che già preparavano il conclave, ribadisce che è stato convinto all’intervento chirurgico da un infermiere.
Papa Francesco affronta anche il tema della “gente che lo guarda con sospetto”, lamenta che c’è chi sparla del Papa e che questo può andare bene per lui, “ma la Chiesa non si merita questo”, lamenta che ci sono chierici che “fanno commenti cattivi sul mio conto”, e con loro viene a mancare “la pazienza, specialmente quando emettono giudizi senza entrare in un vero dialogo”.
Addirittura, Papa Francesco nega di parlare sempre del sociale, e adduce come prova l’esortazione Gaudete et Exsultate, tutat dedicata alla santità. E da lì si collega alla Traditionis Custodes.