Kosice , martedì, 14. settembre, 2021 10:00 (ACI Stampa).
C’è un murales nuovo, e molte cose sono state aggiustate per l’arrivo di Papa Francesco. Lunik IX resta però un quartiere difficile, pericoloso al punto che gli autisti degli autobus prendono una paga speciale per arrivare lì, impauriti dalla possibile violenza. Perché Lunik IX è, di fatto, un ghetto rom, un posto sovrappopolato senza gas, luce, servizi, dove le epidemie si sviluppano facilmente e velocemente. È lì, in questa periferia degli invisibili di Kosice, che Papa Francesco è voluto andare. Ed è lì che, dal 2008, lavorano i Salesiani.
Prima di tutto, un po’ di storia. I rom arrivano a Lunik IX a partire dal 1979, quando viene distrutto il loro villaggio non lontano dal quartiere, dove tra l’altro era anche una discarica. Già a metà degli Anni Ottanta, i rom erano ormai la metà della popolazione, di circa 2000 persone. Un passo alla volta, gli abitanti non rom hanno lasciato il quartiere, e il loro posto è stato preso da altri rom. La capacità abitativa del quartiere è di circa 2500 persone, ma vivono lì quasi 5 mila persone, con famiglie di dodici persone strette in due o tre stanze.
È in questa difficile situazione che sono arrivati i Salesiani, che lavorano tra i rom dal 2008. Padre Rastislav Hamracek, portavoce dei salesiani di Lunik IX, ha detto che ci saranno migliaia di presenze all’incontro, perché si uniranno anche diversi rom provenienti da tutta la Slovacchia.
Appena arrivati, i salesiani si sono assunti la responsabilità della costruzione di un centro comunitario: il 30 ottobre 2010 hanno consacrato la Chiesa del Cristo Risorto, e dal 2012 è aperto un centro giovanile, che ha una offerta formativa culturale con attività ricreative. L’obiettivo è quello di aiutare la maturità umana e spirituale dei Rom locali.
In un documentario, i salesiani hanno raccontato il loro lavoro tra i Rom non solo a Lunik IX, ma anche nelle località di Orechov dvor, a Nitra, e Poštárka, a Bardejov..