Nel momento delle demolizioni la fontana fu smontata e restaurata forse perché qualcuna pensava di riposizionarla al centro dello “stradone vuoto”. Nel 1941 se la contesero Vaticano e Comune di Roma che alla fine vinse e decise lo spostamento della fontana. I pezzi rimasero in magazzino fino al 1954. Allora si pensò di usarla a Piazza della Pilotta che avrebbe dovuto ospitare un parcheggio sotterraneo. Non se ne fece nulla e la fontana non trovava una casa. Si pensava alla “nuova” Piazza Pio XII, a Piazza Febo, a Piazza della Quercia e tanti altri posti.
Alla fine si pensò allo slargo davanti sant’ Andrea della Valle, una piazza artificiale nata dalle demolizioni per la costruzione di Corso Rinascimento. La facciata della chiesa è opera del Maderno e così si ristabilisce una continuità architettonica. Dopo un restauro accurato nel 1957 la fontana venne inaugurata. Oggi nessun ci fa caso, è solo uno spartitraffico nel caos di una città snaturata.
Oltre alla storia affascinante della fontana di Scossacavalli ci sono tante altre “fontanelle” a muro che hanno una storia speciale. Ci sono molti disegni che documentano la presenza delle fontane dell’epoca di Paolo V, spesso progettate dal Maderno. Le fontane erano un servizio per la popolazione non solo una decorazione.
Una delle fontanelle ancora visibile è quella del drago allora a Borgo Nuovo, sul palazzo dei Penitenzieri. Riceveva acqua dalla fontana di Scossacavalli, ma già a fine ‘800 rimase senza un afflusso utile.
Davano fastidio alla fermate del tram già nel 1916. Ma allora al Ministero si volle che le fontane anche se solo come monumento, rimanessero a Borghi.
Un’altra fontana famosa è quella che segna il limite della Spina verso Castel Sant’ Angelo. La fontana dei Delfini è moderna, è degli anni ’20 e fa parte di un vasto progetto di fontane per il quartiere. Venne smontata e ricostruita in Vaticano. C’è poi la fontana delle palle di cannone che ora è a via di Porta Castello ( aveva due pini secolari come decorazione che sono stati abbattuti senza essere sostituiti da nulla), e quella delle Tiare tra il colonnato e via di Porta Angelica, l’unica ancora nella posizione originale.
Il grande progetto degli anni ’20 del Governatorato di Roma è stato in parte vanificato dalle demolizioni, ma ci sono ancora diverse fontanelle attive con acqua buonissima a Borghi.
Molte delle fontane vennero smontate e “riutilizzate” in varie zone di Roma negli anni ’50.
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