Bratislava , lunedì, 13. settembre, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Sono più invisibili dei loro poveri, perché loro non fanno quello che fanno per la gloria. Eppure la “opera di misericordia” che le Missionarie della Carità hanno eretto a Bratislava nel 1997 è una presenza viva in un quartiere, Petržalka, che una volta era chiamato “il Bronx di Slovacchia”, tanta era la presenza di droga e varie dipendenze. Ma che oggi, nel mezzo dei casermoni costruiti dai comunisti negli Anni Settanta, trova una speranza proprio in quel terreno con un edificio di due piani che era un ex asilo e un giardino che sembra un po’ una isola verde tra i palazzi di stile sovietico.
È qui che Papa Francesco sarà il 13 settembre. Non ci sono molti articoli o descrizioni del luogo, nemmeno in slovacco. Eppure, raccontano, Papa Francesco avrebbe voluto fortemente andare lì, scartando tutte le altre opzioni proposte dai vescovi. Non si sa bene perché, o se gliene abbiano parlato.
Quando arriverà, Papa Francesco sarà accolto da un suo disegno stilizzato, che dice – rivolgendosi idealmente al Papa in italiano e slovacco – “non dimentichiamo di pregare per lei”.
Le suore non vogliono farsi vedere, e sarà una vera eccezione vederle davanti al Papa, e gli ospiti della struttura mantengono una certa discrezione. Il Papa però incontrerà tutti, passando dalle stanze spoglie e curate, con i mobili di legno e una foto di Madre Teresa un po’ ovunque, passando dalle scale dove c’è un crocifisso e la scritta “Ho sete” in slovacco, arrivando fino alla cappella, al piano superiore, anche questa molto spoglia, che è poi il centro della casa.
“La cappella si riempie il sabato pomeriggio, anche gli ospiti del Centro partecipano numerosi. Ed è bellissimo predicare qui: basta parlare del Vangelo, non c’è bisogno di preparare cose sofisticate, ma i poveri subito colgono il senso del Vangelo, lo vivono”, dice padre Vittek.