Roma , sabato, 11. settembre, 2021 10:00 (ACI Stampa).
La Chiesa universale verso il sinodo. Ad aprirlo papa Francesco domenica 10 ottobre. L’assise proseguirà poi nelle diocesi di tutto il mondo per culminare nel Sinodo dei Vescovi previsto tra due anni, nell’ottobre 2023.
Questa settimana è stato diffuso e presentato il documento preparatorio e il vademecum. Il sinodo riguarderà anche la Chiesa italiana che a maggio, durante la 74ª Assemblea Generale dei vescovi ha avviato il cammino sinodale e a luglio, nella sessione straordinaria del Consiglio Episcopale Permanente, è stato tracciato, alla luce della Carta d’intenti presentata in Assemblea, un primo disegno del cammino, individuando un percorso quadriennale. Un cammino illustrato in una lettera della presidenza della Cei ai vescovi per aggiornare su quanto fatto finora – percorso ancora in evoluzione – in attesa della sessione autunnale del Consiglio Episcopale Permanente e dell’Assemblea Generale Straordinaria che si svolgerà a novembre.
Nella lettera si sottolinea che “l’epoca che attraversiamo è colma di dolore e di grazia”: la crisi sanitaria “ha svelato innumerevoli sofferenze ma anche enormi risorse. Le nostre comunità devono fare i conti con isolamento, disgregazione, emarginazioni e tensioni; la creatività che hanno espresso, ora messa alla prova dal perdurare della pandemia, racchiude un desiderio di relazioni profonde e rigeneranti”. “Nel primo anno (2021-22) – si legge nel testo della lettera della presidenza – faremo nostre le proposte della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi per la XVI Assemblea Generale Ordinaria; nel secondo anno (2022-23) la consultazione del popolo di Dio si concentrerà su alcune priorità che saranno individuate dall’assemblea generale della Cei del maggio 2022”.
La seconda fase è rappresentata da un anno (2023-24) in cui le comunità, insieme ai loro pastori, “s’impegneranno in una lettura spirituale delle narrazioni emerse nel biennio precedente, cercando di discernere ‘ciò che lo Spirito dice alle Chiese’ attraverso il senso di fede del popolo di Dio”. In questo esercizio saranno coinvolte le Commissioni episcopali e gli Uffici pastorali della Cei, le Istituzioni teologiche e culturali.
La terza fase culminerà, nel 2025, in “un evento assembleare nazionale da definire insieme strada facendo”, scrivono i vescovi: “In questo con-venire verranno assunte alcune scelte evangeliche, che le nostre Chiese saranno chiamate a riconsegnare al popolo di Dio, incarnandole nella vita delle comunità nella seconda parte del decennio (2025-30)”. “Il cammino sinodale non parte da zero, ma s’innesta nelle scelte pastorali degli ultimi decenni e, in particolare, nei Convegni Ecclesiali di Verona e Firenze”, precisa la Cei: il discorso del Papa a Firenze, insieme all’ Evangelii gaudium, scandirà la traiettoria del percorso.