Varsavia , venerdì, 10. settembre, 2021 16:30 (ACI Stampa).
Durante la seconda guerra mondiale, il professor don Stefan Wyszyński, sebbene fosse egli stesso minacciato dalle repressioni tedesche, era coinvolto nell'aiuto agli ebrei. Successivamente, come primate, condannò la campagna antisemita delle autorità della Repubblica Popolare Polacca del 1968. Sono pagine ancora per lo più sconosciute della vita del Cardinale che sarà elevato agli altari il 12 settembre.
Nel 2016, il quotidiano "Rzeczpospolita" ha descritto come durante la guerra, don Wyszyński abbia aiutato una famiglia ebrea. Il giornale citava il racconto di Jadwiga Karwowska, i cui genitori lavoravano nella tenuta di Żułów nella regione di Lublino. Le suore francescane vi gestivano una struttura per non vedenti trasferita là da Laski vicino a Varsavia. Vi si nascondeva anche don Wyszyński, ricercato dalla Gestapo.
Come ricorda Jadwiga Karwowska, l'allora sacerdote trentenne si occupò, tra l'altro, di salvare una famiglia ebrea di tre persone. "Era un padre con due figli: Golda e Szmulek. La loro madre era morta in precedenza. Ero diventata loro amica, perché erano bambini della mia età" – ha dichiarato la signora Karwowska nella sua relazione per il progetto "Preti per gli ebrei". Tuttavia, né Jadwiga Karwowska né la suora Joanna Lossow, Superiora della casa di Żułów, ricordavano i nomi della famiglia salvata. Secondo il racconto della suora, tutte e tre le perseone sarebbero state uccise a seguito di una denuncia da parte di un nazionalista ucraino. Jadwiga Karwowska ricorda che don Wyszyński "dirigeva l'aiuto" per gli ebrei nella proprietà di Żułów e lei stessa si descrive come una "allieva" del sacerdote.
Questo non è l'unico resoconto che conferma il coinvolgimento del futuro Primate del Millennio nel salvare gli ebrei dall'Olocausto. Allo Yad Vashem Institute di Gerusalemme è presente una testimonianza di Esther Grinberg (rif. O.3/VT/862). La donna di Międzyrzec Podlaski è l'unica di tutta la famiglia ad essere sopravvissuta. Giunse a Varsavia durante la rivolta del ghetto del 1943. Grażyna Winiarska l'ha nascosta. Esther Grinberg fece notare due volte che don Stefan Wyszyński ordinò ai fedeli di aiutare coloro che stavano fuggendo dal "fuoco della guerra". Il sacerdote non disse concretamente chi doveva essere aiutato, principalmente per motivi di sicurezza, ma a quel tempo si sapeva che si trattava degli ebrei che cercavano di fuggire dal ghetto verso il cosiddetto lato "ariano".
Un'importante testimonianza dell'approccio del card. Stefan Wyszyński è stata la sua presa di posizione nel 1968. A quel tempo, le autorità della Repubblica Popolare Polacca repressero le proteste studentesche in molte città polacche. Inoltre, pochi mesi prima, i comunisti avevano scatenato una campagna antisemita, entrata in una fase decisiva durante le proteste del marzo 1968.