Bruxelles , mercoledì, 8. settembre, 2021 12:30 (ACI Stampa).
Mentre in Afghanistan la liberà religiosa è sempre più a rischio, la posizione di “Inviato speciale per la promozione della libertà di religione o di credo al di fuori dell’UE” è stata, ancora una volta, lasciata vacante. Christos Stylianides ha accettato un ruolo nel governo greco dopo meno di cinque mesi da inviato.
Tutto questo viene riportato in un comunicato di ADF international. ADF International è una organizzazione giuridica confessionale che protegge le libertà fondamentali e afferma la dignità inerente di tutte le persone. Lavorando a livello internazionale, è presente presso tutte le istituzioni di importanza strategica.
Adina Poraru, Senior Counsellor per ADF International a Bruxelles, ha sottolineato: “Nessuno dovrebbe essere perseguitato a causa della propria fede. L’attuale situazione di cristiani, musulmani sciiti e altre minoranze religiose in Afghanistan evidenzia la necessità di un inviato speciale che si metta rapidamente al lavoro, concentrandosi sui bisogni dei più perseguitati nel mondo. Una rapida riconferma è fondamentale per mostrare un impegno reale nel migliorare le situazioni precarie che le minoranze religiose stanno affrontando in tutto il mondo”.
"La Commissione Europea aveva nominato Stylianides lo scorso maggio dopo che la posizione era rimasta vacante per due anni. Gli esperti di diritti umani avevano espresso preoccupazione per la scarsità di risorse e personale fornito per svolgere il mandato", si legge ancora nel comunicato ADF.
Portaru ha continuato: “Biasimiamo che questa posizione sia rimasta vacante per quasi due anni prima che Stylianides fosse nominato. Lo scorso agosto, l’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri ha dichiarato che ‘l’UE lavora incessantemente per affrontare le violazioni e gli abusi della libertà di religione o di credo’. Ci auguriamo che l’UE mantenga questa promessa e solleciti la Commissione europea a rafforzare la posizione dell’inviato speciale e a sviluppare l’importante lavoro già realizzato. Le vittime sul campo hanno un disperato bisogno di una risposta decisa da parte dell’UE. Con il suo inviato speciale, l’UE può guidare la risposta internazionale. Quella leadership è necessaria ora più che mai”.