Roma , giovedì, 2. settembre, 2021 10:00 (ACI Stampa).
Dal 1 settembre al 4 ottobre la Chiesa celebra il ‘Tempo del Creato’, che sarà anche un momento fondamentale per i cattolici per dare voce ai più vulnerabili e mobilitarsi in loro favore in vista di due importanti vertici delle Nazioni Unite. Infatti a novembre, alla 26^ Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP26), i Paesi devono annunciare i loro piani per raggiungere gli obiettivi dello storico accordo sul clima di Parigi.
E nel messaggio per la 16ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato, ‘Camminare in una vita nuova (Rm 6,4). La transizione ecologica per la cura della vita’, i vescovi scrivono: “Viviamo, dunque, un cambiamento d’epoca, se davvero sappiamo leggerne i segni dei tempi. Di qui l’invito a una transizione che trasformi in profondità la nostra forma di vita, per realizzare a molti livelli quella conversione ecologica cui invita il VI capitolo dell’Enciclica ‘Laudato sì’ di papa Francesco. Si tratta di riprendere coraggiosamente il cammino, lasciandoci alle spalle una normalità con elementi contraddittori e insostenibili, per ricercare un diverso modo di essere, animato da amore per la terra e per le creature che la abitano”.
Infatti nell’enciclica il papa ha scritto: ‘In lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore’. Partendo da questa frase abbiamo chiesto al coordinatore italiano del ‘Movimento Laudato sì’, ing. Antonio Caschetto, di spiegarci in quale modo i vescovi invitano a ‘camminare in una vita nuova’: “Con questo breve affresco, nell’enciclica ‘Laudato Sì' il papa traccia il ritratto di san Francesco, manifesto per noi dell’ecologia integrale.
Preoccupazione per la natura, certo: del Poverello di Assisi abbiamo sotto gli occhi la predica agli uccelli e il suo sguardo di stupore davanti al creato, sguardo che dobbiamo riscoprire anche davanti agli incendi che devastano i nostri stupendi paesaggi. Ma poi c'è la giustizia verso i poveri, l’abbraccio con il lebbroso, oggi rappresentato da interi popoli che vivono gli effetti del disastro ambientale e climatico. E ancora, ecologia integrale è impegnarsi per una politica alta, un impegno nella società per un mondo più giusto; abbiamo sotto gli occhi le immagini terribili di questi giorni delle donne afgane. E infine, ma non meno importante delle prime tre, la pace interiore, il rapporto sincero con Dio che tutto ha creato”.
Come realizzare la conversione ecologica, a cui invita papa Francesco?