Rimini , lunedì, 30. agosto, 2021 10:00 (ACI Stampa).
‘Una passione per l’uomo’: sarà una frase di don Luigi Giussani che descrive l’essenza del cristianesimo il tema del prossimo Meeting di Rimini. La 42^ edizione ha incoraggiato un’assunzione di responsabilità personale di fronte alle sfide del nostro tempo con ‘Il coraggio di dire io’ e la 43^ tornerà ad approfondire il senso religioso dal 20 al 25 agosto 2022.
Il titolo 2022 è tratto da un intervento di don Giussani al Meeting di Rimini il 28 agosto 1985: “Il cristianesimo non è nato per fondare una religione, è nato come passione per l’uomo. Allora si capisce che se Cristo parlava del Padre, se parlava del bambino, se tendeva con particolare cura lo sguardo all’ammalato, al povero, era perché povero, bambino o ammalato erano, fra tutti, i meno difesi, coloro che meno avrebbero, potuto imporre se stessi; proprio per questo ne sottolineava la presenza,, perché il loro valore era indipendente dalla loro capacità di potere o di servire al potere. L’uomo, il figlio di donna, l’uomo concreto, come sempre insiste Giovanni Paolo II, non l’uomo alla Feuerbach o alla Marx, io, tu, l’uomo figlio di sua madre e suo padre: e l’amore all’uomo, la venerazione per l’uomo, la tenerezza per l’uomo, la passione per l’uomo, la stima assoluta per l’uomo”.
Come di consueto, al termine della manifestazione, ecco qualche numero: oltre 250.000 persone hanno seguito gli incontri del Meeting in diretta e sui canali digitali. A questi numeri vanno aggiunte le 74.000 visualizzazioni giornaliere solo per il talk ‘Il lavoro che verrà’ e le 66 dirette relative a 36 eventi del meeting su tv nazionali e le web tv dei principali quotidiani italiani. Circa 80.000 persone sono entrate in fiera durante la manifestazione seguendo scrupolosamente il protocollo anticontagio, essendo in possesso del green pass o sottoponendosi al tampone rapido; 1700 i volontari più i 250 del pre-meeting hanno dato testimonianza del titolo ‘costruendo e mettendo in opera questo evento con una professionalità che è prima di tutto espressione di gratuità, di attenzione e di cura’.
Ma anche nell’ultimo giorno il meeting ha riservato riflessioni interessanti, come l’ultimo incontro sull’educazione con Susanna Tamaro ed Eraldo Affinati sul tema ‘Educare alla libertà’ con una domanda fondamentale, riaperta da questo anno particolare: “Di quali relazioni hanno bisogno bambini e giovani per scoprire sé stessi e il mondo? Quali sono le attenzioni da seguire per favorire la loro libertà e la loro assunzione di responsabilità? Cosa cercano quando guardano noi adulti? E cosa ci sta veramente a cuore quando li abbracciamo?”
Susanna Tamaro ha detto che l’educazione dà un senso alla vita: “E’ dagli anni ‘90 che parlo di emergenza educativa, rischiando di finire nel ruolo della profetessa di sventura. Più passa il tempo e più i bambini ‘certificati’, con problemi, aumentano, anche cinque, sei per classe. Significa che i bambini sono fragili nei loro fondamenti educativi. Ci vorrebbero anche scuole per i genitori, oltre che per i piccoli, per far capire che un bambino non è un adulto: li trattiamo come adulti in miniatura, ignorando che lo sviluppo è graduale. Se il bambino detta legge a casa, prima o poi si sentirà smarrito, senza punti di riferimento. La distruzione della famiglia ha avuto un effetto devastante, i ragazzi sono costretti alla superficialità.