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Addio a Giampaolo Gusso, aiutante di camera dai tempi di Giovanni XXIII

Lui e il fratello Guido hanno servito i pontefici con la forza e l'entusiasmo e la signorilità del Veneto

Giampaolo Gusso con la moglie e la figlia benedetti da Papa Giovanni  |  | FB- Anna Maria Gusso
Giampaolo Gusso con la moglie e la figlia benedetti da Papa Giovanni | FB- Anna Maria Gusso
La famiglia Gusso con Giovanni Paolo II quando Giampaolo è andato in pensione  |  | FB/ Anna Maria Gusso
La famiglia Gusso con Giovanni Paolo II quando Giampaolo è andato in pensione | FB/ Anna Maria Gusso
Giampaolo Gusso, la signora Gugel e Ivan Marsura nelle Grotte Vaticane alla messa per il centenario della nascita di papa Luciani, 17 ottobre 2012 cel |  | Ivan Marsura
Giampaolo Gusso, la signora Gugel e Ivan Marsura nelle Grotte Vaticane alla messa per il centenario della nascita di papa Luciani, 17 ottobre 2012 cel | Ivan Marsura

Dei due fratelli Giampaolo era forse il meno conosciuto dalla stampa, ma certo, almeno con me, il più espansivo. Giampaolo Gusso ci ha lasciati nel giorno dell’anniversario della elezione di Giovanni Paolo I. Era Aiutante di Camera, come suo fratello Guido, all’epoca di Giovanni XXIII. Veneti, di Caorle, schietti e di fede profonda. 

Giampaolo lo vedevi anche adesso da anziano, arrivare alla messa vespertina vestito elegantemente insieme alla moglie altrettanto elegante, la Messa era una occasione di festa. Sempre sorridenti. Sempre con una battuta in perfetto stile veneto. E con un augurio di buona domenica. 

Giampaolo era il più piccolo dei due fratelli Gusso, arrivati a Roma per essere al servizio del Papa. 

Era accanto a Giovanni XXIII la sera del discorso alla luna. La sua emozione di quella sera l’aveva raccontata a Ivan Marsura direttore del Museo dei Papi. Ma era una rarità che raccontasse i suoi ricordi di vita con i pontefici. Da Papa Giovanni a Giovanni Paolo II in piena attività e vicino anche a Papa Benedetto. 

Giampaolo era una colonna portante della Pontificia Parrocchia di San’Anna, e a volte d’estate ci ritrovavamo sulla terrazza tra parrocchiani a chiacchierare. Era bello sentire le storie del suo Veneto, i racconti dei viaggi tra Roma e Caorle in macchina cadenzati dalla preghiera del Rosario. 

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Quando era ancora in servizio Giampaolo era molto generoso con la distribuzione dei rosari del Papa. “ Così almeno pregano” diceva. 

Un vero gentiluomo cui adesso apriranno le porte del Cielo i suoi Papi. 

Oggi all' Ospedale Santo Spirito c’è la Camera ardente, e i funerali saranno celebrati a Caorle lunedì. Ciao Giampaolo e buona domenica, come mi dicevi sempre. Un abbraccio a tutta la tua famiglia.