Città del Vaticano , lunedì, 23. agosto, 2021 16:00 (ACI Stampa).
Arrivando da Piazza Pia verso San Pietro camminando su Borgo Nuovo si apriva a sinistra ad un certo punto una piazza con un nome strano: Scossacavalli. L’origine è incerta, forse legata ad un ritrovamento di una “coxa caballi “ una coscia di cavallo di una statua romana o più romanticamente come vuole una leggenda, per il tremare lo scuotersi di cavalli di Sant’ Elena che portava a Roma le reliquie di Gesù dalla Terra Santa.
La piazzetta su ci si affacciavano Palazzo Spada, Palazzo dei Convertendi e Palazzo Ruspoli, aveva il quarto lato caratterizzato dalla chiesa di San Giacomo. Il titolo è del 1250 quando nella chiesetta preesistente vennero portate delle reliquie dell’ Apostolo.
La chiesa era un luogo si culto molto venerato a Roma e sosta di preghiera sulla via della Basilica. La prima citazione della chiesa sembra essere nelle bolle di Papa Sergio I nella seconda metà VII secolo, con il nome di San Salvatore di Coxa Caballi.
Nei secoli sono cambiate le intitolazioni e l’edificio è stato ricostruito soprattutto dopo il 1520 quando la custodia fu affidata alla Confraternita del Santissimo Sacramento che fino a qual momento era a Santa Maria in Traspontina.
San Giacomo era chiesa parrocchiale, e lo è stata fino al 1825, e per questo la Confraternita incaricò Antonio da Sangallo il Giovane di rifare l’edificio che fu completato nel 1592.