Roma , sabato, 21. agosto, 2021 10:00 (ACI Stampa).
La Solennità dell’Assunta, che si è celebrata domenica scorsa, è stata l’occasione per tanti vescovi di rivolgere messaggi alle diocesi con l’invito a guardare alla Madre di Dio e alla sua Assunzione.
E in Calabria una bella iniziativa, in occasione della Festa dell’Assunta è arrivata dalla parrocchia San Nicola di Mendicino. In un periodo in cui la Calabria, insieme a tante regioni italiane, ha sofferto a causa di numerosi incendi la comunità di questo piccolo centro alle porte di Cosenza, ha deciso di impegnare i soldi dei fuochi d’artificio per piantare nuovi alberi intorno al Santuario di Santa Maria dell’Accoglienza. Le feste religiose – dice il parroco, don Enzo Gabrieli - in tempo di covid si stanno svolgendo nel segno della giusta sobrietà, ma quanto sta accadendo nella regione a causa di piromani, “assassini e criminali che attentano alla natura” ha spinto a devolvere l’intera somma dei fuochi d’artificio, anche se di quelli ecologici e autorizzabili, a favore dell’ambiente”. Sarà “un piccolo segno, ma ne varrà la pena come risposta al crimine violento commesso dagli incendiari, come scelta educativa e anche di fede perché il Creato ci parla di Dio, è il primo Vangelo scritto direttamente da Lui”. La storia dei nostri giorni sta dando segni di “regressione, con il ritorno a forme di egoismo e a conflitti anacronistici che si ritenevano superati.
In particolare si sta sfilacciando l’alleanza tra le generazioni, per cui quello che hanno insegnato gli anziani, non si considera più valido e ciò che desiderano i più giovani viene definito sogno dagli adulti e non un’esperienza concreta e propositiva per il futuro”, ha scritto il vescovo di Foggia-Bovino, Vincenzo Pelvi, nel suo messaggio alla città di Foggia in occasione della festività patronale, dedicata agli adolescenti che “avvertono l’urgenza di aprirsi agli altri, di incontrarsi e vivere nuove amicizie”. Il presule si è rivolto non ai giovani che “possiedono già risorse scolastiche e lavorative per progettare oltre le difficoltà”, ma agli adolescenti che “noi adulti stiamo facendo crescere nel mito della prestazione, all’ombra dell’onnipotenza, del risultato a tutti i costi, nella logica della competizione e dell’accumulo che deve nascondere ogni difficoltà e ignorare ogni limite. Ci troviamo, così, con ragazzi angosciati, incapaci di far fronte alla durezza della realtà, presi da disturbi di insonnia e autolesionismo, perché non aiutati ad affrontare il dolore.
Nell’animo degli adolescenti, infatti, troviamo impressi fallimenti e ricordi tristi, molte le ferite delle sconfitte della propria storia, dei desideri frustrati, delle ingiustizie subite, del non essersi sentiti amati”. L’invito è quello di accendere i riflettori su di loro: “più che di psicofarmaci hanno bisogno di ascolto, accoglienza, dialogo”.
Maria – ha detto l’arcivescovo di Rossano-Cariati, Maurizio Aloise, in occasione della solennità che a Rossano è venerata con il titolo di Achiropita - è una donna della “ ‘nostra pasta’ impastata come noi di terra e cielo”.