Città del Vaticano , mercoledì, 4. agosto, 2021 9:30 (ACI Stampa).
Riprendono le Udienze di Papa Francesco, questa volta in Aula Paolo VI. Dopo lo stop per le ferie di luglio, il Papa continua il nuovo ciclo di catechesi sulla Lettera ai Galati dell’Apostolo Paolo, incentrando la sua meditazione sul tema: “Il Vangelo è uno solo”.
"Quando si tratta del Vangelo e della missione di evangelizzare, Paolo si entusiasma. Sembra non vedere altro che questa missione che il Signore gli ha affidato. Tutto in lui è dedicato a questo annuncio, e non possiede altro interesse se non il Vangelo", spiega il Papa.
"La sua consapevolezza è di essere stato “messo a parte” per portare il Vangelo a tutti, e non può fare altro che dedicarsi con tutte le sue forze a questa missione. Si comprende quindi la tristezza, la delusione e perfino l’amara ironia dell’Apostolo nei confronti dei Galati, che ai suoi occhi stanno prendendo una strada sbagliata, che li porterà a un punto di non ritorno. Il perno intorno a cui tutto ruota è il Vangelo. Paolo non pensa ai “quattro vangeli”, come è spontaneo per noi. Infatti, mentre sta inviando questa Lettera, nessuno dei quattro vangeli è ancora stato scritto. Per lui il Vangelo è ciò che lui predica, il kerygma,", osserva il Pontefice.
"Davanti a un dono così grande che è stato fatto ai Galati, l’Apostolo non riesce a spiegarsi come mai essi stiano pensando di accogliere un altro “vangelo”. È da notare comunque che questi cristiani non hanno ancora abbandonato il Vangelo annunciato da Paolo. L’Apostolo sa che sono ancora in tempo a non compiere un passo falso, ma li ammonisce con forza. La sua prima argomentazione punta direttamente sul fatto che la predicazione compiuta dai nuovi missionari non può essere il Vangelo. Anzi, è un annuncio che stravolge il vero Vangelo perché impedisce di raggiungere la libertà acquisita venendo alla fede", dice ancora il Papa nella catechesi.
Il Papa spiega: "Il Vangelo è uno solo ed è quello che lui ha annunciato; un altro non può esistere. Attenzione! Paolo non dice che il vero Vangelo è il suo perché è stato lui ad annunciarlo, no! Questo sarebbe presuntuoso, sarebbe vanagloria. Afferma, piuttosto, che il “suo” Vangelo, lo stesso che gli altri Apostoli andavano annunciando altrove, è l’unico autentico, perché è quello di Gesù Cristo".