Milano , martedì, 20. ottobre, 2015 10:52 (ACI Stampa).
Sinodalità, dialogo, Parola di Dio. Così, in uno scritto firmato da Papa Francesco, viene delineata l’eredità del Cardinal Carlo Martini, scomparso nel 2012. Lo scritto fa da prefazione al primo volume dell’opera omnia del Cardinal Martini che raccoglie gli interventi del cardinale gesuita alla Cattedra dei non credenti, l’iniziativa che lui promosse quando era arcivescovo di Milano.
Il primo aspetto rilevante della figura del Cardinal Martini è la sinodalità, si legge nel testo del Papa. La promozione della sinodalità “richiede da una parte un atteggiamento di ascolto e di discernimento di quanto lo Spirito muove nella coscienza del popolo di Dio, nella varietà delle sue componenti; dall’altra la cura perché le differenze non degenerino in conflitto distruttivo.”
Ricordando il motto episcopale del cardinale “pro veritate adversa diligere” (per la verità, amare le avversità), si ricorda come il Cardinal Martini “non ha avuto paura delle tensioni, o addirittura delle contestazioni, che ogni spinta profetica porta con sé,” ma ha comunque “sempre evitato la contrapposizione, che non conduce a nessuna soluzione, pensando piuttosto creativamente in termini di alternative.”
Non c’era nel cardinal Martini – si legge ancora nella prefazione – la volontà di “fare concessioni a mode o a indagini sociologiche, ma era portato da un’unica domanda di fondo: ‘in che modo Gesù Cristo, vivente nella Chiesa, è oggi sorgente di speranza?’, assumendo con fedeltà la missione della Chiesa di annunciare misericordia e verità.”
Ma il cardinale era anche consapevole della “tante sensibilità” nella Chiesa, proponeva “la necessità di uno strumento di confronto universale e autorevole,” perché “quando si cerca la volontà di Dio ci sono sempre punti di vista diversi e bisogna cercare spazi per ascoltare lo Spirito Santo e permettergli di operare in profondità, come stiamo sperimentando in occasione dei Sinodi sulla Famiglia.”