Roma , lunedì, 26. luglio, 2021 14:00 (ACI Stampa).
“Poiché doveva avvenire che la Vergine Madre di Dio nascesse da Anna, la natura non osò precedere il germe della grazia. O felice coppia, Gioacchino ed Anna! A voi è debitrice ogni creatura”. Così scriveva san Giovanni Damasceno - Padre e Dottore della Chiesa (Damasco, 650 ca. - San Saba, presso Gerusalemme, 749) - nei suoi “Dialoghi”, sulle sante figure di Gioacchino e Anna, famosi per essere stati i genitori della Vergine Maria, famosi per essere stati i nonni di Gesù.
Ma di queste due figure, nei Vangeli canonici non vi è alcuna traccia. Infatti, per poter trovare qualche notizia riguardo la loro vita, dobbiamo far riferimento - in particolare - a due testi apocrifi: il Protovangelo di San Giacomo e il Vangelo dello Pseudo-Matteo. Il Protovangelo di Giacomo - detto anche “Vangelo di Giacomo” e “Vangelo dell'Infanzia di Giacomo” - è stato scritto in greco ed è datato intorno al 150 d.c. Il Vangelo si presenta scritto da Giacomo il Giusto, primo vescovo di Gerusalemme.
Di questo testo esistono ben oltre 130 manoscritti in lingua greca, tra cui il più antico è il cosiddetto “Papyrus Bodmer 5”, datato intorno al II secolo d.C, conservato nella Bodmer Library di Ginevra. Mentre, il “Vangelo dello pseudo-Matteo” - così denominato per distinguerlo dal canonico “Vangelo secondo Matteo” - è scritto in latino ed è databile al VIII-IX secolo. Viene chiamato anche Vangelo dell'infanzia di Matteo o con la dicitura medievale “Libro sulla nascita della Beata Vergine e sull'infanzia del Salvatore”.
Ma cosa ci raccontano queste pagine? Come vengono presentati i santi Gioacchino e Anna? Il Protovangelo narra le vicende di questi due particolari coniugi nei primi suoi sette capitoli. Anna “della stirpe di Davide" nacque a Betlemme. Suo padre si chiamava Matan ed era sacerdote della tribù di Levi e della famiglia di Aronne. Sua madre si chiamava Maria e apparteneva alla tribù di Giuda. Anche Gioacchino era discendente di una nobile famiglia. Ci viene presentato come uomo “virtuoso e molto ricco”, nato - anche lui - nella tribù del Regno di Giuda e della stirpe di Davide.
Nell’affascinante storia dell’illustre coppia di coniugi - fra i vari episodi narrati nei due testi - c’è ne sono due, in particolare, che riescono a farci entrare nel grande mistero della nascita di Maria e che denota l’importanza dei santi Gioacchino e Anna nel disegno di salvezza di Dio. Un giorno, Gioacchino stava portando le sue offerte al Tempio, come faceva ogni anno. Ma, il gran sacerdote Ruben lo fermò con queste parole: “Tu non hai il diritto di farlo per primo, perché non hai generato prole”.