Francoforte , giovedì, 15. luglio, 2021 12:30 (ACI Stampa).
Padre Johannes Paul Chavanne è un giovane monaco cistercense e teologo. È responsabile delle relazioni pubbliche presso il monastero “Stift Heiligenkreuz” in Austria, a sud di Vienna. Insegna “Studi liturgici” all'Università di Scienze Applicate di Heiligenkreuz ed è attivo nella pastorale delle vocazioni. È autore di molti libri, tra i quali “Pregare con i panda”, nel quale insegna ai giovani a pregare.
Padre Johannes Paul Chavanne, come descriverebbe a un lettore di lingua italiana la fede nel mondo di lingua tedesca?
«Io sono austriaco. La situazione qui non è certo completamente diversa da quella della Germania o della Svizzera, ma ci sono delle differenze. Nel complesso, una vita di fede cristiana sembra perdere il suo significato per molte persone del nostro tempo. Molti sono indifferenti, la vita della Chiesa e le affermazioni della fede cristiana sono a loro sconosciute. Allo stesso tempo, percepisco molto interesse e apertura per le autentiche testimonianze personali dei cristiani. E ci sono movimenti spirituali, comunità e centri che hanno carisma e stanno crescendo».
Lei è un cistercense dell'abbazia Stift Heiligenkreuz in Austria. Cosa ha ancora da dire il monastero all’uomo di oggi?
«Un monastero, specialmente un monastero di tradizione benedettina, come è un monastero cistercense, è un luogo dove una comunità cerca Dio e allo stesso tempo vive l'ospitalità. Un monastero è un luogo di silenzio, di preghiera e di esperienza di fede a cui le persone possono arrivare facilmente e senza ostacoli. Molti sentono un potere speciale quando vengono da noi. È il potere di quasi 900 anni di preghiera ininterrotta. Questo attrae - soprattutto oggi».