Città del Vaticano , domenica, 11. luglio, 2021 12:10 (ACI Stampa).
Dall’ospedale, dove è ricoverato da una settimana per una operazione al colon, Papa Francesco recita la preghiera dell’Angelus, ricordando l’importanza di un “sistema sanitario accessibile a tutti”, e ringraziando medici e operatori sanitari di tutti gli ospedali.
Non succedeva dai tempi di San Giovanni Paolo II che un Papa recitasse la preghiera dell’Angelus dal Gemelli. Giovanni Paolo II, in dieci ricoveri, aveva recitato 15 Angelus e 7 Regina Coeli, affacciandosi tre volte e altre due benedicendo i fedeli dalla finestra. La finestra che dà sulla piazza è quella della sala riunioni, mentre la stanza riservata per il Papa in quello che Giovanni Paolo II chiamò “il Vaticano III”, al decimo piano del Gemelli, dà sul cortile interno.
Papa Francesco si affaccia dal balcone, è accompagnato da alcuni bambini malati, saluta sorridente, mostrando di tenerci a far vedere che sta bene.
Nel suo commento al Vangelo, il Papa mette in luce che i discepoli “ungevano con olio molti infermi e i guarivano”, e sottolinea che “questo olio è certamente il sacramento dell’unzione dei malati, che dà conforto allo spirito e al corpo”, ma è anche “l’ascolto, la vicinanza, la premura, la tenerezza di chi si prende cura della persona malata”, tutti gesti che sono come “una carezza che fa stare meglio, lenisce il dolore e lo risolleva”. Una unzione, quella dell’ascolto, di cui tutti “abbiamo bisogno prima o poi”, e tutti possiamo donarla “con una visita, una telefonata, una mano tesa a chi ha bisogno di aiuto”, ricordando che "in Matteo 25", il "protocollo" del giudizio universale, si parla anche della cura degli ammalati.
Papa Francesco poi sottolinea che “in questi giorni di ricovero in ospedale, ho sperimentato quanto sia importante un buon servizio sanitario, accessibile a tutti, come c’è in Italia e in altri Paesi. Un sistema sanitario che assicuri un buon servizio accessibile a tutti”.