Aquileia , sabato, 10. luglio, 2021 13:00 (ACI Stampa).
Si inaugura domenica 11 luglio alle ore 18.00 ad Aquileia nella sede di Palazzo Meizlik la mostra “Da Aquileia a Betlemme: un mosaico di fede e bellezza” alla presenza del Patriarca di Gerusalemme dei Latini Mons. Pierbattista Pizzaballa e del Delegato della Palestina all’Unesco S.E. Mounir Anastas, del Presidente della Fondazione Aquileia e sindaco di Aquileia Emanuele Zorino e dei curatori della mostra.
Promossa dalla Bethlehem Development Foundation e dall’Alto Comitato Presidenziale per gli Affari religiosi in Palestina e dal Comitato Presidenziale per il restauro della Basilica della Natività e organizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con il Comune di Aquileia, la Fondazione So.Co. Ba., con il sostegno di Piacenti spa e il patrocinio del Ministero della Cultura , la mostra celebra il filo – finora rimasto inesplorato - che lega Betlemme ad Aquileia, un legame di fede e bellezza che unisce due siti Patrimonio dell’Umanità.
L’accostamento tra i due siti – e in particolare tra la Basilica della Natività di Betlemme e la Basilica di Aquileia – si deve all’interesse delle recenti scoperte nella
Basilica della Natività, avvenute nel corso del sapiente restauro condotto a partire dal 2013 dall’azienda italiana Piacenti spa, eccellenza nel restauro. Ai lavori di Betlemme, finanziati grazie all’impegno dell’Autorità Palestinese, hanno fatto seguito ricerche accurate, che hanno evidenziato straordinarie analogie nella genesi e nell’evoluzione dei due complessi.
“Con questa mostra – evidenzia Emanuele Zorino, presidente della Fondazione Aquileia - confermiamo l’impegno nel raccontare la centralità della splendida civitas nella storia della Cristianità e nel rapporto vivissimo con il Mediterraneo e con l’Oriente. In una fase post-pandemica complicata per l’economia globale, la Fondazione Aquileia ha voluto scommettere su un’iniziativa che mette al centro l’indagine storico-archeologica come occasione per porre nuovi quesiti alla comunità scientifica, ma anche come strumento concreto per il rilancio turistico del territorio e per l’affermazione del dialogo interculturale, rivendicandone al tempo stesso la funzione di deterrente alle angosce contemporanee e alle nuove minacce di conflitto”.