Città del Vaticano , sabato, 17. ottobre, 2015 12:34 (ACI Stampa).
Da Nairobi a Bangui, passando per Kampala.Tre nazioni: Kenya, Uganda, Repubblica Centrafricana. Tredici discorsi, quattro omelie. Due incontri ecumenici ed una visita in Moschea. Papa Francesco va in Africa dal 25 al 30 novembre 2015, e il programma del viaggio – molto dettagliato – prevede molti incontri, e una permanenza abbastanza breve nella Repubblica Centroafricana: non di passaggio, come si pensava, ma alla fine del viaggio, per una giornata. Tanto lo permettevano le condizioni di sicurezza in una nazione che vive una difficile tranzione politica.
Papa Francesco partirà alla volta di Nairobi il 25 novembre. Arriverà in serata, riceverà il benvenuto del Presidente della Repubblica Uhuru Kenyatta, e poi incontrerà le autorità del Kenya e il Corpo diplomatico.
Il 26 novembre, nel salone della Nunziatura in Kenya ci sarà un incontro interreligioso ed ecumenico, e quindi – alle dieci del mattino – la Messa nel Campus dell’Università di Nairobi. Quindi, incontro con clero, religiose, religiosi e seminaristi. Infine la visita all’U.N.O.N., l’ufficio delle Nazioni Unite a Nairobi che è una dei quattro maggiori uffici delle Nazioni Unite, con una vasta presenza di agenzie congiunte.
Il 27 novembre, la giornata del Papa comincia con la visita al quartiere di Kangemi, a Nairobi, noto per le condizioni di povertà. Quindi, un incontro con i giovani nello stadio Kasarani, e successivamente, nella sala Vip dello stadio, un saluto ai vescovi. Il Papa poi partirà per Entebbe, Uganda. Qui, i primi incontri diplomatici, come consuetudine: visita di Cortesia al presidente ugandese Yoweri Museveni, e poi l’incontro con il corpo diplomatico. A sera, la visita Munyonyo.
Situata sulle sponde del lago Vittoria, Munyonyo è uno dei posti dei martiri di Uganda. Lì i santi cattolici Andrew Kaggwa e Denis Ssebuggwawa Wasswa e l’anglicano Mukasa Musa furono uccisi il 25 e 26 maggio dal Re Mwanga II del Buganda. Altri martiri furono imprigionati a Munyonyo e portati per la pena capitale a Namugongo, mentre in quello stesso giorno quattro catecumeni (Kizito, Gyaviira Musoke, Mbaga Tuzinde e Mugagga Lubowa) furono battezzati in segreto dall’allora leader della comunità cristiana dell’Uganda Charles Lwanga.