“ Co-governo della Chiesa universale o collegialità affettiva ed effettiva cum e sub Petro”? Questa la domanda, ma è anche vero che il metodo è stato via via aggiornata.
Il cardinale di Vienna riporta la lectio di Joseph Ratzinger del 1983 con le domande sul metodo.
Una questione che ha accompagnato il cammino del Sinodo fino dal principio.
“ Chi è insieme in cammino ha bisogno di una meta chiara” e “il metodo è del tutto decisivo se si vuole un risultato.” Il cardinale volge lo sguardo al “ Concilio di Gerusalemme” come modello.
Il metodo applicato è indicativo anche per il Sinodo dei Vescovi. Comincia con un conflitto sulla necessità della circoncisione. Il conflitto venne espresso apertamente, una parresia che ricorda quella che Papa Francesco ha chiesto al Sinodo già nel 2014, dice il cardinale.
Si arriva ad animate discussioni come è stato a Gerusalemme e come è stato nel 2104 e come è nell’ attuale assemblea. Nessuna pace quietista quindi, ma discussione aperta per la “salus animarum” e discernimento per arrivare a conoscere quello “che il Signore ha deciso e noi dobbiamo riconoscere .”
Il metodo è quindi l’insegnamento più importante. Non solo perizie e contro perizie, ma un dibattito per tutta la Chiesa anche se condotto con un certo accanimento.
La Chiesa primitiva ha usato un metodo per risolvere il conflitto ed arrivare alla decisione, importante per il cammino sinodale. Il cardinale riporta le parole di San Pietro, un metodo che consiste “nel raccontare le azioni di Dio, riferisce ciò che ha sperimentato dell’agire di Dio. Non una riflessione teologica ma osservazione dell’agire di Dio.” La testimonianza di Pietro è accolta in silenzio per meditarla nel cuore, come quella di Paolo che racconta quello che ha visto ed ascoltato.
Scrittura ed esperienza messe a confronto concordano, e arrivano le indicazioni.
La ricezione delle decisioni è ancora una parte del testo degli Atti. “E’ bello quando i risultati di un sinodo incoraggiano e danno gioia!”
Missione, testimonianza e discernimento dunque come indicazione di metodo per il cardinale di Vienna. Il successo del Sinodo si misurerà sulla sua missionarietà. Il Sinodo deve essere consultivo o con potere di decisione? “La fede non può essere rappresentata in senso politico ma solo testimoniata” dice Schönborn, e chiede di parlare nel futuro in modo meno astratto e distaccato.
“ Restiamo troppo spesso nelle teorie” dice e conclude con una riflessione sul discernimento. Lo scopo di dibattiti e testimonianze è il discernimento e “quando si votano delle proposte per il Papa non si tratta di lotte di partiti di cui i media con piacere riferiscono, ma di una formazione comunionale del giudizio, non un compromesso politico, ma un dono dello Spirito Santo.”
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Subito dopo un rappresentante di ogni continente ha portato la sua testimonianza, come il cardinale Nichols presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles che ha raccontato la sua esperienza di studente durante il Concilio con la collegialità affettivo che cresceva creando una nuova realtà.
L’Europa nello scorso secolo era divisa e ferita da guerre ed ideologie, ha detto il cardinale, ma è stato proprio il lavoro del Sinodo ad aiutare a superare queste divisioni e l’ eurocentrismo.
Il cardinale ha ricordato la assemblea speciale per l’ Europa con i protagonisti che portavano la loro vita stessa al Sinodo, dal Cardinal Lustiger di Parigi, al Cardinal Glemp di Cracovia al cardinale , Cardinal Vlk di Praga e del Cardinal Ruini come relatore.
Ma il primo Sinodo non riuscì a colmare la distanza tra Est ed Ovest dell’ Europa per colpa della ferite e della superiorità dell’ Occidente. Ma otto anni dopo le cose cambiarono e mentre all’ Ovest ci si rendeva conto della necessità delle nuova evangelizzazione, all’Est ci si rendeva conto che si faceva entrare il materialismo ateo a scapito delle religione difesa con eroismo.
Un incoraggiamento reciproco è stato il lavoro del Sinodo, ha detto Nichols e ha ricordato il lavoro delle Conferenze Episcopali Europee riunite fin dal 1996.
Oggi l’Europa è molta diversa, è multietnica, con una migrazione sempre crescente con una sfida alla identità europea.