Trento , venerdì, 2. luglio, 2021 12:30 (ACI Stampa).
“In questi giorni ho visto realizzarsi le parole del profeta Ezechiele. Invitato da un gruppo di giovani protagonisti dell’iniziativa diocesana ‘Passi di prossimità’, ho condiviso con loro alcune ore a servizio di persone afflitte dal disagio psichico. La gioia contagiosa di questi ragazzi dispensava momenti di serenità a uomini e donne segnati dalle fatiche della vita. Non posso tacere quanto ho visto e udito”: con queste parole, riprendendo il profeta Ezechiele, il vescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, ha celebrato nella cattedrale, riaperta ma ancora in restauro, la festa del patrono san Vigilio, in cui ha chiesto alle Istituzioni una ‘conversione ai giovani’:
“Nel giorno, in cui la Chiesa trentina fa memoria del vescovo Vigilio, instancabile seminatore del Vangelo nella nostra terra, sento di dover affidare come tesoro prezioso a ogni comunità della Diocesi lo sguardo entusiasta di ciascuno di quei giovani… Mentre, come i discepoli di Emmaus, la nostra Chiesa rischia di consegnare i suoi giorni alla tristezza e al rimpianto, colgo nella testimonianza di questi ragazzi uno shock salutare per rimetterci in cammino e tornare al largo”.
Per il vescovo di Trento i giovani sono ‘la nostra vera Galilea’: “In loro ritroviamo alcuni tratti del sorprendente pastore raccontatoci nella pagina evangelica: anziché vivere del gregge, Egli dà la vita per le pecore. Abbiamo la possibilità concreta di diventare familiari di Dio, con Cristo pietra angolare. Quanto i nostri giovani ci hanno mostrato può trovare realizzazione in ciascuna nostra comunità se saprà, concretamente, sostenere l’affaticato, tendere la mano al povero, incontrare chi è ai margini”.
Al termine della liturgia è stata consegnata alla comunità la Lettera pastorale ‘Occhi’: “Nella pandemia Il volto che riuscivamo a vedere dei nostri fratelli erano solo gli occhi. Ho messo in luce i tanti fratelli e sorelle morti, quasi 1500 persone: avremmo potuto dire una parola in più sul morire; un passaggio è sulla forza di Gesù che interpella la Chiesa: abbiamo ancora voglia di raccontare Gesù?; quindi, il tema dei giovani che ci invitano a sognare e sperare insieme”.
Nella lettera pastorale mons. Tisi invita a far ‘tesoro’ dei gesti quotidiani: “Ma spetterà a noi affrancarli dalla routine in cui, in precedenza, li avevamo superficialmente relegati. Potremo così respirare aria di famiglia, consolidare amicizie, assaporare il gusto della fraternità e della festa. Sarà nutrimento per il cuore, prima ancora di sostentamento fisico o, indirettamente, occasione di rilancio economico”.