Parigi , lunedì, 28. giugno, 2021 10:00 (ACI Stampa).
Come Notre Dame è stata incendiata e viene restaurata, così è anche la Chiesa di Cristo. “Alcuni credono che sia in rovina e che sia sull’orlo del crollo. Eppure Cristo ha affermato che le porte degli inferi non avrebbero prevalso contro di lei”, ha detto l’arcivescovo di Parigi Michel Aupetit. E ha aggiunto: “Ci crediamo profondamente. Come la nostra cattedrale, la Chiesa di Cristo rimarrà in piedi”.
Elmetto in testa, l’arcivescovo di Parigi è entrato lo scorso 16 giugno in una Notre Dame deserta in cui proseguono alacremente i lavori per la ricostruzioni dopo l’incendio che il 15 aprile 2019 la ha quasi distrutta. Il 16 giugno è la festa della dedicazione della Cattedrale, e si celebra nell’anniversario del nuovo altare da parte del Cardinale Jean-Marie Lustiger nel 1989. Ma la cattedrale ha una storia antichissima, nel VI secolo sulla Ile de la Cité la chiesa era composta da tre edifici, e la più importante era intitolata a Saint-Etienne, e solo nell’XI secolo fu dedicata alla Vergine Maria, quando la chiesa fu ricostruita tra l’XI e il XIII secolo. Nel frattempo, Notre Dame era diventata la dimora del popolo di Parigi e dei re di Francia. Dopo la Rivoluzione, divenne palestra, tempio della Ragione, rischiò persino di essere distrutta, e fu solo nel 1844 che si procedette al restauro. Oggi simbolo della nazione, il suo incendio ha gettato nello sconforto anche i parigini più secolarizzati.
Non è un caso che fu proprio nella festa della dedicazione che l’arcivescovo Aupetit entrò nella cattedrale a celebrare la prima Messa dopo l’incendio.
“Siamo così felici – ha detto Aupetit nella celebrazione di quest’anno - ora che la nostra cattedrale è consolidata, che ha rischiato la rovina. Ora stiamo entrando nella fase di restauro. Sarà più bella che mai e questo porta gioia nei nostri cuori e ci riempie di speranza”.
E questo perché “i tecnici che restaurano la nostra cattedrale sono pieni di entusiasmo.