Città del Vaticano , martedì, 22. giugno, 2021 15:00 (ACI Stampa).
Con un decreto in 49 articoli e 7 allegati, con vari moduli che servono appunto per richiedere e definire spese e acquisti, il codice per gli appalti vaticani promulgato l’1 luglio 2020 prende forma, definisce le procedure, ma mantiene anche la necessaria riservatezza sul merito di alcune operazioni finanziarie, per le quali si rimanda alla Commissione per le Materie Riservate stabilita il 5 ottobre 2020. È un regolamento che non copre le operazioni nel settore immobiliare, per le quali ci sarà un regolamento ad hoc entro il 31 dicembre 2021.
Più che novità rispetto a quanto annunciato, le norme applicative del codice degli appalti vaticano chiarificano come, da oggi in poi, gli acquisti dei dicasteri vaticani saranno centralizzati, con istruzioni che vengono dalla Segreteria per l’Economia e dall’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Si tratta di un documento che si applica a tutti “gli acquisti di servizi, forniture, lavori e opere”, e interessa i dicasteri e gli altri organismi di Curia Romana, le istituzioni collegate alla Santa Sede o che vi fanno richiesta e i soggetti giuridici nell’elenco approvato su proposta del Consiglio per l’Economia.
Resta, però, la possibilità di rivolgersi alla Commissione Materie Riservate, in modo – si legge in una sintesi della Segreteria per l’Economia – di “contemperare le esigenze di riservatezza con i principi di trasparenza”.
Era un punto reso chiaro anche nel momento in cui il Papa aveva deciso di trasferire i fondi della Segreteria di Stato vaticana all’Amministrazione per il Patrimonio della Sede Apostolica, l’APSA, che sempre più dovrebbe assumere i contorni di una sorta di “banca centrale” vaticana. Nel decreto, infatti, si leggeva che la Segreteria di Stato sarebbe rientrata nelle regole generali di tutti i dicasteri, “salvo per ciò che riguarda le materie riservate che sono sottoposte a segreto, approvate dalla commissione nominata a questo scopo”.
Le regole generali di tutti i dicasteri sono quelle stabilite dalle norme applicative. Si parte dal budget preventivo, ma poi vengono puntualizzate le competenze di ciascuno, anche con ipotesi di deroga alla centralizzazione, che va appunto inoltrata alla Commissione Materie Riservate. La Segreteria per l’Economia deve nominare una Commissione giudicatrice per quanto riguarda le procedure di appalto, e vengono disciplinate situazioni di incompatibilità e conflitto di interesse, e vengono esclusi da ogni procedura di affidamento di appalti “gli operatori economici sottoposti a indagini per i reati, tentati o consumati”, come i reati per “indagini riferite a partecipazione a un’organizzazione criminale, reati terroristici e sfruttamento del lavoro minorile”.