Roma , sabato, 19. giugno, 2021 10:00 (ACI Stampa).
Ci si prepara, nelle diocesi italiane, ai programmi pastorali del prossimo anno.
“I semi del tempo. La parola di Dio nel cuore degli uomini” è il titolo della lettera pastorale del vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla, che sarà presentata, in anteprima, ai sacerdoti e diaconi venerdì prossimo, venerdì 25 giugno al Santuario di Boca, così da consentire alle comunità di avviare la progettazione e la programmazione dei percorsi pastorali per il prossimo anno. Come lo scorso anno, fa sapere la diocesi, Brambilla incontrerà fedeli e operatori pastorali delle comunità, in alcune serate dedicate alla lettera, che saranno messe in programma nei diversi vicariati tra settembre e ottobre.
“Più che segni da leggere, abbiamo bisogno di semi da piantare”, scrive il vescovo: “quando si solleverà la coltre di ansia e di paura, di rassegnazione e di rabbia, saremo come il contadino che, sul finire dell’inverno, apre lo scrigno che contiene i semi gelosamente custoditi per la semina di primavera”. Il presule propone una meditazione sulla Parola e sulla sua forza irresistibile di trasformazione del cuore degli uomini. In un momento storico segnato dalla pandemia, più urgente della lettura dei “segni” dei tempi, diviene la capacità di piantare “semi” di futuro e di speranza. E questa “abbondante seminagione” cui sono chiamati fedeli e comunità è proprio quella del Vangelo.
Nella diocesi di Rimini una lettera del Consiglio presbiterale con le proposte pastorali per la valorizzazione del diaconato in diocesi Chi è il diacono? Quale apporto può offrire al rinnovamento missionario della Chiesa? Come si completano diacono e presbitero? Sono alcune domande a cui la lettera cerca di dare risposta invitando anche nei consigli pastorali e nelle aggregazioni laicali a far emergere figure di diaconi all’altezza di questo tempo.
Il diacono “in quanto segno sacramentale di Cristo Servo, ricorda a tutti noi che vivere il Vangelo è servire”, si legge nella lettera: per questo motivo, il diacono può esistere e svilupparsi “solo dentro a una Chiesa che metta al centro il Vangelo e viva in uscita missionaria nelle periferie esistenziali, in una relazione di complementarietà tra i vari ministeri ordinati e laicali”. I diaconi - aggiunge la lettera – “non sono un ‘optional’ a seconda delle sensibilità e preferenze dei presbiteri ma sono complementari al loro ministero: mentre il presbitero ha il compito della ‘presidenza’ della comunità, il diacono manifesta il legame tra l’annuncio del Vangelo proclamato e la vita quotidiana della gente, con un’attenzione prioritaria ai più poveri, stimolando tutta la comunità a servire”.