Roma , venerdì, 16. ottobre, 2015 11:45 (ACI Stampa).
Mantenere il suolo fertile. Difenderlo dalle coltivazioni estensive. Proteggerlo dal land grabbing. Nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Ringraziamento, che si celebra il prossimo 8 novembre, la Conferenza Episcopale Italiana lancia un messaggio dal titolo “Il Suolo Bene comune.” Si riprende molto l’enciclica “Laudato Si” di Papa Francesco. E si coglie l’occasione di parlare del Suolo perché le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2015 anno internazionale del Suolo.
La Giornata del Ringraziamento è celebrata in Italia dal 1951 per iniziativa della Coldiretti, e viene sempre celebrata la seconda domenica di novembre, mentre a livello locale viene riproposta nel periodo che va dalla festa di San Martino (11 novembre) alla festa di Sant’Antonio Abate (17 gennaio). Dal 1973, la CEI ha colto l’occasione di questa giornata per una riflessione a livello locale.
Quali le sfide del suolo oggi? Prima di tutto, dicono i vescovi, “custodirne la fertilità.” Ci vuole – dicono i vescovi – un “nuovo patto” tra agricoltori e comunità locali, per trovare nuove soluzioni e andare oltre la dipendenza della chimica nelle pratiche produttive.
Seconda sfida: la destinazione d’uso del territorio. “Sono proprio i problemi della gestione del suolo in Italia che ci mettono davanti all’urgenza di uscire da una logica della provvisorietà, denunciando i costi del non fare”, dicono i vescovi. Che poi aggiungono :”Solo se assegniamo al suolo un’opzione riservata nelle traiettorie dello sviluppo, possiamo ricavarne soluzioni utili davanti all’incombere dell’abbandono e di forme speculative e di sfruttamento.”
Terza sfida: il land grabbing, che si snoda a livello internazionale. Chi ha più soldi acquista terreni in maniera indiscriminata, con il rischio – dicono i vescovi – di “distorcere le strutture agroalimentari di molte aree, orientandole a produzioni che ben poco hanno a che fare con le esigenze della popolazione locale.”