Padova , venerdì, 18. giugno, 2021 18:00 (ACI Stampa).
Un momento di buio fitto, quando sembra che non ci sia più scampo, che nulla abbia più senso, che la propria vita non possa sfociare che nella disperazione: in quel momento, se si fa silenzio, se si riesce a mettersi in ascolto, Dio può bussare alla porta.
Aprendo la porta a Lui, la vita a poco a poco si riempie di senso, di luce. Non sarà sempre facile, non mancheranno altri momenti cupi, anche terribili, ma il buio totale è sconfitto. E’ quel è successo alla scrittrice Rosanna Brichetti Messori, moglie di Vittorio Messori. Nel suo nuovo libro intitolato Tornare al centro, edito da ARESracconta la “conversione del cuore”, cioè come la fede ha riacceso la sua vita che, in un certo periodo, percepiva come ormai spenta, rimettendo Cristo “al centro”.
Questo racconto della sua “avventura” di credente che ha caratterizzato tutta la sua esistenza, è anche l’occasione per affrontare a questione della trasformazione, spesso drammatica, della Chiesa e del mondo cattolico,di come gli ultimi decenni abbiano ridotto quasi all’irrilevanza la presenza dei cattolici nella nostra civiltà.
L’infanzia, l’adolescenza dell’autrice si sviluppano in un universo profondamente plasmato dalla fede. Poi arriva il momento di andare all’università e molte cose cambiano. “Me ne andavo piena di attese verso il mio avvenire, lasciandomi alle spalle il passato ‘cattolico’, che Dio decise di fermarmi, con una lezione salutare”, leggiamo , “ma anche consolandomi con una pienezza che mai più avrei dimenticato. Entrai in uno stato di malattia, difficile da diagnosticare e curare – forti e numerose intolleranze alimentari, allora pressoché sconosciute – che quasi all’improvviso mi tolse, pressoché totalmente, le forze e mi procurò anche numerosi altri guai collaterali, facendo crollare tutti i bei programmi di studio, di lavoro e affettivi che mi riempivano l’esistenza”.
La scrittrice confessa di avere affrontato e superato “altre notevoli difficoltà legate alla mia infanzia, al poco amore ricevuto, ad altri problemi familiari. Un po’ faticosamente ero riuscita ad andare avanti e a non restarne del tutto prigioniera. Ma quella volta la situazione si era fatta così faticosa e debilitante che mi mise davvero con le spalle al muro”.