Padova , lunedì, 14. giugno, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Il sole sta tramontando, ormai, ma ancora non si rinuncia all’ultimo saluto della giornata portato alla tomba del santo. Domenica 13 giugno, in fila sul sagrato della basilica di sant’Antonio, a Padova, ciascuno porta il suo fardello, il suo dolore. Sa che non può, non riesce a portarlo da solo.
Lo ha ricordato anche padre Oliviero Svanera, il rettore della basilica antoniana, nell’ultimo saluto e benedizione, alla conclusione della messa solenne delle diciotto di domenica sera, una delle molte celebrate in basilica, che rappresentano il “cuore” della festa. Non si può andare avanti da soli, lo sguardo deve andare più in là, proprio come ha sempre fatto Antonio, fragile, malato, morto così giovane, a 36 anni. Le storie si incrociano sotto le cupole, tra le navate, davanti alla tomba, tutti insieme, dopo tanto tempo, ognuno con la sua croce o con la sua speranza.
Un padre che prega per il figlio malato, una giovane donna che ricorda il padre appena scomparso, un uomo che non riesce neanche a guardarti in faccia mentre mormora che non ha più lavoro, che non sa come farà a mantenere la famiglia…Tutti uguali, nella penombra che cresce dentro la grande chiesa, ricca di secoli e di vita. Anche quest’anno, il 13 giugno non è stato quello di sempre della tradizione. Ma la gente ha cercato di arrivare fin qui, nonostante le misure di contenimento ha affollato gli spazi concessi, il sagrato, le vie e le piazze tutt’intorno.
E quest’anno si è pensato anche ad un gesto particolare, concreto e insieme simbolico: per la prima volta dal 1652 ha fatto ritorno, temporaneamente, a Padova la preziosa reliquia dell’avambraccio sinistro di frate Antonio da Lisbona, custodita all’interno della Madonna della Salute di Venezia.
La reliquia viene esposta soltanto ogni 13 giugno in occasione delle celebrazioni in onore del Santo. Per la prima volta l'avambraccio di Sant'Antonio, la più grande reliquia esistente del santo più venerato al mondo, ha lasciato la Serenissima dopo aver effettuato un tragitto che ha toccato alcuni luoghi significativi della terraferma veneziana. Scortata da un mezzo dei carabinieri, la reliquia è stata portata dal Patriarca di Venezia Francesco Moraglia e accolta da numerosi fedeli. Giunta a Padova è stata esposta sull'altare maggiore della basilica dove si è ricongiunta al corpo di Antonio. Qui resterà fino al 20 giugno. L'urna con la reliquia fu donata dai frati alla Serenissima 369 anni fa.