Padova , sabato, 12. giugno, 2021 17:00 (ACI Stampa).
Siamo ormai alla vigilia della festa di sant’Antonio e volge al termine quel particolare periodo di meditazione e di preghiera che ha assunto il nome di Tredicina, che vede la partecipazione dei pellegrinaggi delle Diocesi del Veneto e delle Associazioni che gravitano tutt’ intorno alla basilica antoniana. Tutto è pronto per la Festa del Santo, domani il 13 giugno, in un’altra edizione che possiamo già definire “storica”, dopo quella dello scorso anno in cui la Reliquia volò nei cieli sopra i luoghi della pandemia.
Quest’anno, altra edizione della Tredicina al tempo del Covid che certamente passerà alla storia, con due Peregrinatio della Reliquia dell’ulna dell’avambraccio sinistro del Santo che dopo 369 anni torna a ricongiungersi idealmente al corpo nel santuario padovano. Vi arriverà scortata dal Patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia per restare una settimana; domenica 20 giugno prossimo tornerà a Venezia attraverso la via d’acqua sul fiume Brenta, rievocando l’antica processione che la portò alla basilica della Salute nel giugno del 1652.
La città si sta preparando con un i palazzi storici e le abitazioni intorno alla basilica con i drappi che portano ricamata l’immagine del santo. E la grande piazza di Prato della Valle che accoglie il mercato, arricchito dalle bancarelle che offrono prodotti artigianali.
Un clima festivo, insomma, diverso da quello degli anni passati, ma che offre comunque il segno di una vita che ritorna.
Spiritualità, devozione, storia si fondono anche nella “Rievocazione storica del Transito di sant’Antonio” che tradizionalmente si svolge con un corteo in partenza, la sera della vigilia della festa, dal quartiere patavino dell’Arcella. Sempre a causa dell’emergenza sanitaria, quest’anno non sarà possibile partecipare alla famosa sacra rappresentazione in costume dell’ultimo viaggio da Camposampiero a Padova del Santo, in ricordo di quanto avvenne il 12 giugno 1231. Antonio, sentendosi prossimo alla morte, chiede di essere portato nell’amato convento padovano di Maria Mater Domini, primo nucleo di quella che divenne poi la basilica antoniana. Rimane in programma il concerto delle campane a dare inizio ufficialmente alla solennità del Santo del 13 giugno, così come stabilirono gli Statuti del Comune di Padova nel 1276. Ed è stato così anche l’anno scorso, quando quello scampanio nella sera appena scesa sulla città è sembrata, a tutti coloro che l’ascoltavano, una voce di speranza che risuonava chiara e squillante. Questa sera, dunque, un breve corteo si snoderà sotto le volte del santuario antoniano dell’Arcella, simboleggiando quel transito e quell’agonia.