Kabul , mercoledì, 9. giugno, 2021 20:00 (ACI Stampa).
Papa Francesco ne ha incontrato il fondatore già due volte, e ha già annunciato che incontrerà tutto il movimento, non appena le condizioni della pandemia lo permetteranno. Ma oggi ha voluto comunque mostrare la sua vicinanza ai membri del John 17 Movement, il movimento nato dall’intuizione di un pastore pentecostale, Joe Tosini, che ha raccolto subito molte adesioni in ambito evangelical in tutti gli Stati Uniti.
John 17 si riferisce a Giovanni 17, che è il passaggio del Vangelo dell’apostolo prediletto in cui Gesù prega “Che tutti siano uno”. L’ispirazione è venuta a Tosini, racconta lui, dopo l’elezione di Papa Francesco, quando gli venne spontaneo pregare per il Santo Padre, non essendo però lui cattolico.
Il ritiro di quest’anno è sulla “Riconciliazione Relazionale, un nuovo cammino per la riconciliazione dei cristiani” ed ha luogo a New York. Papa Francesco sottolinea che già nella veglia ecumenica di Pentecoste ha ricordato quanto lo commuova l’espressione degli atti degli Apostoli con cui definivano la prima comunità cristiana: “Guardate come si amano”.
E il movimento John 17 è “sull’amore di quanti, attorno al tavolo, prendendo un cappuccino, pranzando o mangiando un gelato, si scoprono fratelli, non per il colore, né la nazionalità, né la provenienza, né le diverse forme in cui vivono la propria fede, ma come figli di uno stesso Padre”. E – aggiunge Papa Francesco – “anche se non c’è un tavolo, anche se non c’è un cappuccino, anche se non c’è un gelato, anche se
non c’è un caffè, perché ci sono povertà e guerra, siamo comunque fratelli, e dobbiamo dircelo gli uni agli altri. Senza pensare né alla provenienza, né alla nazionalità, né al colore della pelle, siamo figli di uno stesso Padre”.