Roma , mercoledì, 9. giugno, 2021 18:00 (ACI Stampa).
Roma, Trastevere, cuore pulsante della Capitale. Chi entra nella chiesa di San Crisogono rimane subito colpito dal magnifico pavimento cosmatesco del 1100 circa. Poi, lo sguardo si volge al cielo: un soffitto a cassettoni dorati sembra divenire - quasi per incanto - la volta del cielo. Il soffitto presenta al centro una copia di un dipinto del Guercino, “La gloria di San Crisogono”.
Ma, in questa basilica romana, non vi sono solo questi tesori artistici di inestimabile valore, ve ne sono altri, di altra natura. Infatti, in questa chiesa vi sono nascosti due tesori spirituali che offrono ad ogni fedele una ricchezza difficile da descrivere. Il primo tesoro è posto in una cappellina della navata sinistra, quasi vicino all’altare maggiore: è la teca dove giace il corpo della beata Anna Maria Taigi - laica trinitaria, beatificata nel 1920 da Papa Benedetto XV - morta a Roma il 9 giugno 1837. Il secondo tesoro sembrerebbe ancor più nascosto, eppure si trova appena entrati nella chiesa, sempre nella navata di sinistra. Un cancello di ferro, elegante, sobrio, dà accesso al museo che conserva importanti reliquie della beata romana. AciStampa ha intervistato il vice postulatore della causa di canonizzazione di Anna Maria Taigi, padre Vincenzo Frisullo dell’Ordine della Santissima Trinità, per approfondire la bellissima figura di questa beata.
Padre Frisullo, la Taigi è molto legata a Roma, pur essendo di origine senese. Nella Città Eterna ha vissuto, e - soprattutto - ha svolto la sua missione di terziaria trinitaria. Ci può parlare della devozione - da parte dei fedeli romani - per la beata?
Beh, sembra che i romani davvero l’abbiano adottata come loro madre! Questo si era già compreso poco dopo la sua morte, fin da subito. Il suo corpo, prima di essere qui in San Crisogono, giaceva nel cimitero del Verano. Quel luogo era già meta - all’epoca - di pellegrinaggio per molti romani. A lei chiedevano grazie e preghiere di intercessione. Così avviene oggi, a distanza di secoli, qui a San Crisogono. Mi colpisce sempre molto - infatti - come davanti la teca che conserva il suo corpo siano sempre presenti fiori e piccole piante che i fedeli lasciano in segno di omaggio. C’è addirittura una famiglia, in particolare, che la viene a visitare ogni giorno. Sono due giovani sposi con la loro bambina, Anna Chiara. Li osservo con tenerezza perché la piccola bambina sembra sorridere alla Taigi, quasi come fosse sua nonna. Vederla giocare nella cappellina dove la beata riposa è un dono prezioso! E’ la testimonianza viva e reale di quanto la beata conceda pace e serenità a chiunque la venga a trovare.