Città del Vaticano , domenica, 6. giugno, 2021 18:07 (ACI Stampa).
“Quali sono i “luoghi” della nostra vita in cui Dio ci chiede di essere ospitato?” E’ la domanda che Papa Francesco ha posto ai fedeli presenti alla messa domenicale nella quale ha celebrato la Solennità del Corpo e Sangue di Cristo.
In Vaticano la Solennità si celebra il giovedì come nella maggiorparte del mondo perché ricorda la Messa in Coena Domini, ed ha origini medioevali con lo scopo di confermare la reale presenza di Gesù nell’ Ostia. Ma Papa Francesco ha scelto di celebrare la domenica, come in Italia, ma in San Pietro e ha sostituito la processione con la adorazione eucaristica. In Italia la Solennità si celebra la domenica dal 1977, e Giovanni Paolo II aveva ripreso la tradizione del giovedì e la processione per le strade di Roma nel 1982.
Dal Vangelo della Cena del Giovedì santo il Papa ha preso spunto per la omelia con tre immagini. La prima è legata all’uomo che porta una brocca d’acqua che Gesù indica agli apostoli di seguire per trovare il luogo della cena.
“La brocca d’acqua è il segno di riconoscimento: un segno che fa pensare all’umanità assetata, sempre alla ricerca di una sorgente d’acqua che la disseti e la rigeneri. Tutti noi camminiamo nella vita con una brocca in mano: abbiamo sete di amore, di gioia, di una vita riuscita in un mondo più umano. E per questa sete, l’acqua delle cose mondane non serve, perché si tratta di una sete più profonda, che solo Dio può soddisfare”. Ma, dice il Papa “il dramma di oggi è che spesso la sete si è estinta. Si sono spente le domande su Dio, si è affievolito il desiderio di Lui, si fanno sempre più rari i cercatori di Dio. Dio non attira più perché non avvertiamo più la nostra sete profonda”.
Ed “è la sete di Dio che ci porta all’altare. Se manca la sete, le nostre celebrazioni diventano aride. Anche come Chiesa, allora, non può bastare il gruppetto dei soliti che si radunano per celebrare l’Eucaristia; dobbiamo andare in città, incontrare la gente, imparare a riconoscere e a risvegliare la sete di Dio e il desiderio del Vangelo”.