Chiavenna , domenica, 6. giugno, 2021 17:10 (ACI Stampa).
Allo stadio comunale di Chiavenna, davanti a 2500 persone presenti, Suor Maria Laura Mainetti è stata proclamata Beata. Tutte le campane della Diocesi di Como suonano a festa. Proprio ventuno anni fa, suor Maria Laura Mainetti, al secolo Maria Teresina Elsa Mainetti, dell’Istituto dell’Immacolata gestito dalle Figlie della Croce di S. Andrea, fu uccisa da tre ragazze coinvolte in una setta satanica. Diciannove coltellate, ma Suor Laura muore dando il suo perdono e invocando quello di Dio.
Accanto al Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, che presiede la celebrazione a nome di Papa Francesco, sul palco a Chiavenna trovano posto una quindicina di vescovi concelebranti, tra i quali naturalmente anche quello di Como, monsignor Oscar Cantoni, che ha sempre elogiato suor Maria Laura. C'è anche il coro, diretto da don Nicholas Negrini dell’Ufficio liturgico diocesano. Una Messa tanto attesa dalla Diocesi di Como e da tanti che hanno amato e conosciuto Suor Maria Laura. Presenti anche le Suore Figlie della Croce, provenienti da varie nazioni.
Il Cardinale Marcello Semeraro ha dato subito lettura in latino della disposizione di Papa Francesco. "Noi, accogliendo le suppliche di Monsignor Oscar Cantoni nonchè di molti altri fratelli nel'episcopato, udito il parere della congregazione delle Cause dei Santi, con la nostra autorità apostolica concediamo che la venerabile Serva di Dio Martire Suor Maria Laura Mainetti, che alla sequela di Gesù si è resa testimone credibile di carità e perdono, d'ora in poi sia chiamata Beata". La sua festa sarà proprio il 6 giugno. Alla celebrazione è stata esposta alla venerazione dei fedeli anche una reliquia della nuova beata.
Forte era il suo amore per i giovani, quell'amore che la condusse alla morte, ma che inconsapevolmente ha portato Suor Maria Laura anche ad essere annoverata oggi tra il coro dei beati.
A Chiavenna, con competenza e dedizione, diresse il convitto per studentesse; per essere preparata e per dare il meglio di sé in questa missione, più volte frequentò impegnativi corsi di aggiornamento e formazione. Sempre aperta e partecipe alla vita ecclesiale, in ogni parrocchia fu catechista, compagna di cammino dei giovani, sempre disponibile all’ascolto e al servizio delle famiglie che lo richiedevano. Per quello accettò di soccorrere quella ragazza.