Padova , venerdì, 4. giugno, 2021 10:00 (ACI Stampa).
I pellegrinaggi alla tomba di Sant’ Antonio si susseguono e da segnalare quello dell Comunità filippine del Veneto. Un momento importante fortemente voluto da don Fernando Loreto che solitamente il mercoledì ed il venerdì celebra la messa per i filippini residenti in città e che ha accettato con gioia l’invito del rettore della Basilica padre Oliviero Svanera, di riservare un momento per le comunità del Triveneto durante questa Tredicina.
Occupati tutti i 300 posti disponibili nel Santuario secondo le disposizione anti Covid sono giunti per la celebrazione animata da musica e colori.
Hanno festeggiato i 500 anni della comunità cristiana delle isole “Affinchè Cristo sia la fine e il fine” come ha salutato dall’altare la comunità uno dei celebranti.
Sono oltre 2mila in Veneto i filippini cristiani, e circa 9mila nel Triveneto. “Sull’esempio del pellegrinaggio dei fedeli dello Sri Lanka – spiega don Paolino missionario verbita, responsabile delle comunità del Triveneto, che ha accompagnato il pellegrinaggio – abbiamo pensato: perché non organizziamo anche noi un nostro pellegrinaggio in Basilica? Siamo molto molto felici di essere qui oggi, un momento di grande festa per noi, è forte la devozione in Sant’Antonio”.
Significativo anche il pellegrinaggio delle Associazioni di Volontariato accompagnate da don Giuliano Zatti, Vicario Generale della Diocesi di Padova nel giorno della festa della Visitazione di Maria. “Vorrei dedicare alle famiglie un augurio dopo questo anno faticoso, difficile e inaspettato nelle premesse e negli esiti: abbiamo vissuto tanto disagio e mi piacerebbe che i singoli e le famiglie fossero capaci, al termine di questo periodo strano se Dio ci concederà di uscirne in maniera adeguata, di esprimere un loro “Magnificat” fatto non solo di parole, ma di situazioni, stati d’animo, atteggiamenti e motivi di fede che portino a rinnovare l’affetto di coppia, la fatica educativa, a rinnovare anche la fiducia per il futuro. Auguro loro che dal tempo passato, dalle esperienze vissute, dalle contraddizioni incontrate, dalle domande rimaste in sospeso, possano ricavare motivi per cui benedire il Signore”.