Astorga , domenica, 30. maggio, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Avevano 23, 25 e 41 anni le tre crocerossine uccise ad Astorga nel 1936, le ennesime vittime in odio alla fede della Guerra Civile Spagnola, che morirono acclamando Cristo Re. Una causa di canonizzazione eccezionale, per i martiri del XX secolo, che in genere sono in gruppi che comprendono religiosi. Non queste tre donne, Pilar, Olga e Octavia, beatificate il 29 maggio ad Astorga durante una celebrazione presieduta dal Cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Le tre martiri sono state ricordate anche da Papa Francesco all’Angelus. “Queste tre donne laiche, coraggiose, a imitazione del buon samaritano, si sono dedicate a curare feriti di guerra, e sono state uccise in odio alla fede”, ha detto il Papa.
Nell’omelia, il Cardinale Semeraro ha detto che le tre crocerossine avevano “inteso bene” Gesù quando diceva di non avere paura “di quelli che uccidono il corpo”, e anzi si dedicarono alla cura del corpo degli infermi e dei feriti, ricordando che “il corpo” ha “una dignità inenarrabile”, perché “partecipa all’immagine di Dio”.
Lo fecero, in particolare, nell’ospedale di Puerto de Somiedo, e – ha raccontato il Cardinale – “anche nel pericolo, non vollero abbandonare i feriti”, ma continuarono ad assisterli “mettendo a rischio la propria vita”, e poi subirono “torture e umiliazioni”, sopportando tutto con “fortezza soprannaturale”.
Perché, anche loro erano deboli, ma la Chiesa le onora come martiri di Cristo in quanto “hanno ricevuto la corona della vita, promessa dal Signore a quanti la amano”.