Roma , sabato, 29. maggio, 2021 10:00 (ACI Stampa).
Si avviano alla conclusione le attività pastorali, prima del periodo estivo, nelle diocesi italiane. In questi giorni festa per l’ordinazione sacerdotali di diversi nuovi presbiteri. Dal Nord al Sud i presuli si apprestano a imporre le mani su giovani che hanno deciso di frequentare il seminario.
Secondo una recente indagine due anni fa in Italia erano presenti 32.036 sacerdoti diocesani; circa un prete ogni 1.900 abitanti. Seimila in meno in 30 anni: nel 1990 erano, infatti, 38.000. Un calo del 16%. E la nomina di nuovi presbiteri è sempre un momento di festa per le comunità cristiane soprattutto in questo tempo.
A Rimini, pochi giorni fa, l’ordinazione di Alessandro Pironi, ordinato dal vescovo, Francesco Lambiase. A Padova l’ ordinazione di don Marco Bertin. A presiedere la liturgia eucaristica e il rito di consacrazione il vescovo Claudio Cipolla. Nella diocesi di Catania, in occasione del 51mo anniversario dell’ordinazione del vescovo, Salvatore Gristina, l’ordinazione di tre nuovi sacerdoti. Oggi, alla vigilia della Festa della Trinità, due nuovi sacerdoti nella cattedrale di Vittorio Veneto: si tratta di don Davide Forest e don Giovanni Stella che riceveranno l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione dal vescovo Corrado Pizziolo. Oggi due nuovi sacerdoti anche nella diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. Ad ordinarli il vescovo Luigi Renzo. Quattro nuovi sacerdoti a Prato. si tratta di don Giacomo Aiazzi, don Carlos Orea Fuentes, don Massimiliano Ricci e don Fulvio Panzi. Diventeranno sacerdoti per le mani del vescovo Giovanni Nerbini nella Cattedrale di Prato. “Non è frequente – sottolinea la diocesi - almeno negli ultimi tempi, che vengano ordinati sacerdoti quattro seminaristi in una volta sola. L’ultima volta fu diciotto anni fa, nel 2003”.
Nelle diocesi anche l’attivazione delle prime iniziative in vista dell’estate. A Milano, con la fine della scuola nella prima settimana di giugno, riapriranno gli oratori estivi. Rispetto allo scorso anno, quando a causa delle limitazioni anti-Covid alcune parrocchie non avevano potuto garantire il servizio o erano state costrette a riorganizzare le attività, quest’anno le norme, pur ispirate alla massima cautela, permettono una maggiore libertà. “Quest’anno il titolo che abbiamo dato al programma delle attività è ‘Hurrà’, un grido di gioia, di entusiasmo e di voglia di vivere, che segna anche un ritorno alla normalità, seppure con tutte le cautele necessarie per far fronte alla situazione sanitaria che resta ancora difficile - sottolinea don Stefano Guidi, direttore della FOM, la fondazione che raggruppa i circa mille oratori della Diocesi -.
L’oratorio è sempre lo stesso, la sua proposta non cambia. Ma sta cambiando l’atteggiamento della comunità cristiana. Che è consapevole della situazione di grave crisi che gli adolescenti stanno attraversando. Per cui c’è ancora più bisogno di ascolto, di accoglienza incondizionata. Gli oratori sanno che deve essere ricostruito un sistema educativo serio”. Daremo notizia di altre iniziative nelle prossime settimane.