Città del Vaticano , giovedì, 27. maggio, 2021 16:00 (ACI Stampa).
Il prossimo lunedì 31 maggio Papa Francesco concluderà il mese di preghiera per invocare la fine della pandemia e la ripresa delle attività lavorative e sociali, recitando il Rosario nei Giardini Vaticani, alle ore 17:45.
Il Papa aveva aperto il mese di maggio con una preghiera dinanzi all’icona della Madonna del Soccorso nella Basilica di San Pietro, dopodiché, trenta Santuari nel mondo si sono succeduti nella “maratona” di preghiera di consolazione e speranza.
"Durante questo mese di preghiera sono arrivate moltissime testimonianze di grande coinvolgimento da ogni parte del mondo, sia di tanti Santuari, sia di Parrocchie e Associazioni, coinvolgendo il popolo e i Vescovi locali", riporta un comunicato ufficiale del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
"L’iniziativa è stata molto apprezzata per la sua semplicità e al contempo per il profondo senso di comunione con la Chiesa e con Papa Francesco. Seguendo le dirette attraverso i mezzi d comunicazione è stato possibile per milioni di persone pregare ogni giorno il Rosario nella maniera in cui ogni cultura e ogni Paese lo esprime naturalmente. Le varie culture hanno colorato la preghiera che ha manifestato la solidità della fede delle comunità cristiane nel mondo. Dalla semplicità del Santuario di Nostra Signora di Lourdes a Nyaunglebin in Myanmar alla solennità di Nuestra Señora de Montserrat in Spagna, fino alla grande partecipazione di popolo dei Santuari in Africa, in India e in Corea. Sono solo alcuni esempi significativi dell’entusiasmo con cui è stata accolta questa iniziativa", sottolinea la nota.
Come segno conclusivo Papa Francesco ha voluto rivolgere la preghiera a una immagine della Madonna verso la quale è molto devoto, la Vergine Maria che scioglie i nodi. L’icona che ritrae questa particolare rappresentazione della Vergine si trova ad Augsburg, in Germania e consiste in un dipinto olio su tela realizzato dal pittore tedesco Johann Georg Melchior Schmidtner intorno al 1700, attualmente ubicato presso la chiesa di St. Peter am Perlach.