Pechino , giovedì, 27. maggio, 2021 9:00 (ACI Stampa).
Nel 1972, Joseph Ratzinger, Hans von Balthasar, Henri de Lubac ed altri teologi di fama internazionale fondarono la rivista Communio. La rivista era la risposta alla rivista Concilium, e puntava a raccontare, sì, la Chiesa e il pensiero della Chiesa, ma partire dalla ermeneutica della continuità e non da quella della rottura che era diventata dominante dopo il Concilio Vaticano II. Quella proposta è rimasta valida fino ad oggi. Ed è stata fatta propria da un gruppo di studenti cinesi, che ne stanno traducendo i saggi e la stanno diffondendo in Cina.
La rivista Communio in cinese è parte di un più ampio progetto culturale, che vede anche una serie di conferenze organizzate con professori dell’Angelicum per spiegare il pensiero tomista e per portare in Cina la teoogia dei Padri della Chiesa, secondo una ermeneutica della continuità che gli ideatori del progetto ritengono la più giusta per la Chiesa. Ed è un progetto che mira, alla fine, a portare i corsi sul pensiero cristiano persino nelle università statali di Cina, come corsi di filosofia, con la certezza che il pensiero dei Padri della Chiesa ha tanto da dire anche nella società cinese che mette a dura prova ogni fede. È un progetto rischioso, in fondo. Ma di quel rischio cristiano di cui è fatta ogni evangelizzazione intelligente.
L’ultimo sviluppo è appunto la riorganizzazione del gruppo di giovani come primo Circolo di Studio Cinese della Rivista Internazionale Commmunio.
Molti gli articoli già tradotti. Ma non poteva mancare Communio: un programma, l’articolo con cui Joseph Ratzinger spiegava le ragioni della nascita della rivista, nonché molti altri articoli di Joseph Ratzinger, Henri de Lubac, Hans von Balthasar.
È proprio leggendo questi autori che Karl Liu ha maturato la sua conversione al cattolicesimo. Nato e cresciuto in Cina, è andato negli Stati Uniti per specializzarsi in Letteratura inglese, e, durante gli studi negli Stati Uniti, è diventato cristiano battista, e quindi cattolico. Ed è a partire da questa esperienza che ha cominciato a insegnare in Cina “Filosofia politica”, “Filosofia dell’Amore” e “Storia della Filosofia Occidentale” in un piccolo college in Cina. È stata una esperienza che lo ha convinto che i buoni studenti cinesi dovessero conoscere anche il pensiero occidnetale, a partire dal cattolicesimo, per avere i mezzi per contrastare la rapida crescita del pensiero postmoderno e relativista.