Como , giovedì, 27. maggio, 2021 18:05 (ACI Stampa).
Domenica 6 giugno allo stadio comunale di Chiavenna sarà celebrato il rito di beatificazione della venerabile Serva di Dio suor Maria Laura Mainetti, presieduto dal prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, card. Marcello Semeraro, e concelebrato dal vescovo della diocesi di Como, mons. Oscar Cantoni, insieme a molti sacerdoti.
L’arciprete di Chiavenna, mons. Andrea Caelli, ha sottolineato che la nuova beata è stata esempio di una Chiesa in ‘uscita’: “La sua è una santità che si fa formazione, che si è concretizzata nella relazione. Ha valorizzato l’universo femminile, in particolare quel mondo giovanile di cui aveva intuito le fragilità e gli affanni. Ha vissuto una spiritualità di recupero, per tutelare e promuovere il ruolo della donna, in tutte le fasce d’età. Infine è forte l’insegnamento di suor Maria Laura sul fronte delle povertà. I poveri, materiali e spirituali, per lei erano ‘il suo Gesù’. Dall’esempio di suor Maria Laura, come Chiesa e come comunità credenti, possiamo interrogarci su cosa fare nei confronti delle tante nuove forme di povertà che vediamo anche nelle fibre del territorio diocesano”.
Partendo da tale esempio abbiamo chiesto a mons. Oscar Cantoni di spiegarci cosa significa morire per dare la vita: “Morire per dare la vita significa incarnare pienamente il dono della misericordia. Vuol dire avere a cuore il bene del prossimo tanto da anteporlo a se stessi. E’ il farsi testimone, che è poi il significato della parola martire, del Vangelo, fino all’estremo sacrificio. Suor Maria Laura ha donato la vita due volte. La prima perché tutta la sua esistenza è stata segnata da una generosità profonda, assoluta, gratuita, verso chiunque chiedesse il suo aiuto. La seconda perché perdonando ha vinto con la forza del bene e dell’amore anche il più grande dei mali. Chi l’ha conosciuta ricorda che suor Maria Laura aveva un’ammirazione sincera per i martiri: proprio un mese prima della sua tragica morte seguì con grande trasporto e ammirazione la preghiera per i martiri presieduta da san Giovanni Paolo II, al Colosseo, all’inizio del Nuovo Millennio”.
Quale posto occupava l’Eucarestia nella sua vita?
“Suor Maria Laura è pane spezzato per la vita del mondo. Era solita dire: ‘Voglio farmi mangiare come Gesù Eucaristia’. Desiderava talmente tanto mettersi a servizio dei fratelli e delle sorelle, nei quali riconosceva il volto di Dio, che voleva donarsi agli altri in tutto, proprio come ha fatto Gesù nell’Eucaristia. Oltre alla Santa Messa quotidiana, suor Maria Laura dedicava molto tempo alla meditazione e all’adorazione eucaristica. Da questo punto di vista trovo davvero molto significativo il fatto che la beatificazione avvenga il prossimo 6 giugno, che non solo è il giorno anniversario della sua nascita al Cielo ma, in questo 2021, è anche la solennità del Corpus Domini”.