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Il Papa: "Chiedo scusa per gli scandali a Roma e in Vaticano"

Papa Francesco |  | Alan Holdren CNA Papa Francesco | | Alan Holdren CNA

“Gesù è realista ed è inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale avviene lo scandalo, io vorrei prima di iniziare la catechesi, in nome della Chiesa chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono caduti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono”.  Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo l’udienza generale. Il Pontefice non ha precisato se stesse facendo riferimento ad episodi specifici.

Francesco ha poi iniziato la sua catechesi dedicata ai bambini. “Una domanda che dovremmo farci più spesso – si è chiesto – è questa: quanto siamo leali con le promesse che facciamo ai bambini, facendoli venire nel nostro mondo? Noi adulti siamo pronti a parlare dei bambini come di una promessa della vita, e siamo anche facili a commuoverci, dicendo ai giovani che sono il nostro futuro. Ma mi domando, a volte, se siamo altrettanto seri con il loro futuro? Non parlo tanto delle promesse che facciamo qua e là, durante la giornata, per farli contenti o per farli stare buoni, per invogliarli ad impegnarsi nella scuola o per dissuaderli da qualche capriccio. Parlo delle promesse più importanti, decisive per le loro attese nei confronti della vita, per la loro fiducia nei confronti degli esseri umani, per la loro capacità di concepire il nome di Dio come una benedizione”. 

“Dio – ha aggiunto Papa Bergoglio – non perde mai di vista i bambini. Guai a coloro che tradiscono la loro fiducia, guai! Il loro fiducioso abbandono alla nostra promessa, che ci impegna fin dal primo istante, ci giudica. La loro spontanea fiducia in Dio non dovrebbe mai essere ferita, soprattutto quando ciò avviene a motivo di una certa presunzione, più o meno inconscia, di sostituirci a Lui. Il tenero e misterioso rapporto di Dio con l’anima dei bambini non dovrebbe essere mai violato. Il bambino è pronto fin dalla nascita per sentirsi amato da Dio. Non appena è in grado di sentire che viene amato per sé stesso, un figlio sente anche che c’è un Dio che ama i bambini”.

Il Papa ha ricordato inoltre come “accoglienza e cura, vicinanza e attenzione, fiducia e speranza”, siano “promesse di base, che si possono riassumere in una sola: amore: questo è il modo più giusto di accogliere un essere umano che viene al mondo, e tutti noi lo impariamo, ancora prima di esserne coscienti. È una promessa che l’uomo e la donna fanno a ogni figlio: fin da quando è concepito nel pensiero. I bambini vengono al mondo e si aspettano di avere conferma di questa promessa: lo aspettano in modo totale, fiducioso, indifeso. Basta guardarli: in tutte le etnie, in tutte le culture, in tutte le condizioni di vita! Quando accade il contrario, i bambini vengono feriti da uno scandalo insopportabile, tanto più grave, in quanto non hanno i mezzi per decifrarlo”.  

“Solo se guardiamo i bambini con gli occhi di Gesù – ha concluso il Papa – possiamo veramente capire in che senso, difendendo la famiglia, proteggiamo l’umanità!”. 

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E sul ruolo dei genitori Francesco ha ribadito: “Papà e mamma, ci doniamo a te, per donare te a te stesso! E questo è amore, che porta una scintilla di quello di Dio! Voi, papà e mamme avete questa scintilla di Dio che date ai bambini, voi siete strumenti dell’amore di Dio, e questo è bello!”.

Prima della benedizione, Francesco  ha chiesto di “sostenere le missioni con la preghiera e la solidarietà”.