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Letture, Maria a mica di Dio e amica di Elisabetta

Don Andrea Mardegan racconta la vita di Maria con lo sguardo dell'amicizia

La copertina del libro  |  | Edizioni Ares La copertina del libro | | Edizioni Ares

Le due donne si guardano, con un’intensità che supera i confini dello spazio e del tempo. Si guardano e si comprendono: i loro destini sono strettamente intrecciati, gioiranno e proveranno dolori  che trafigeranno i loro cuori.

Seguiranno l’Infinito e l’Infinito si chinerà su di loro. Ma ora, in questo incontro, in questo abbraccio che mescola colori, sguardi, sentimenti, sono due donne legate da un’amicizia indissolubile, sanno l’una dell’altra, si confidano, si sostengono. Le due donne sono Maria di Nazaret ed Elisabetta sua cugina, che il pittore Moretto da Brescia tratteggia nella sua strepitosa Visitazione. Un quadro che certo non a caso è stato scelto per essere riprodotto nella copertina del libro “Maria come amica” di don Andrea Mardegan, sacerdote e scrittore, molto apprezzato autore di testi di spiritualità, appena uscito per le edizioni Ares.

La madre di Dio, la "mediatrice" che intercede per l’umanità - Il Papa, in questo mese di maggio 2021, ha chiesto espressamente non solo di pregare Maria ma di chiederle l’intercessione, affinché cessi la pandemia con le sue conseguenze drammatiche - Colei che i fedeli invocano con fiducia, in particolare nel mese di maggio a Lei dedicato.

Maria amica? Sì, certo, perché, come ricorda l’autore, l’amicizia è una realtà umana fondamentale, "costitutiva della relazione ed è anche una caratteristica evangelica fondamentale. Gesù lo ricorda: "Vi ho chiamati amici"(Gv 15,15). È impensabile che Maria non abbia vissuto questa relazione". Nel suo saggio, dunque, viene presentato il panorama inedito delle amicizie di Maria. Prima di tutto, "amica" di Dio Padre, dello stesso angelo Gabriele che le reca l’annuncio dle suo destino straordinario e a cui lei affida il suo sì alla volontà divina. E poi l’amicizia con la sua famiglia, con Elisabetta e Zaccaria, con Giuseppe, suo marito, con gli sposi di Cana e con Gesù. Con il Figlio Maria è amica, restando madre ma in una confidenza profonda, senza paragoni. L’amicizia è con i discepoli di Gesù e con le molte donne che lo seguono, il nucleo generativo di quella che sarà la Chiesa.

In dodici capitoli viene sviluppato questo percorso che si disegna attorno alla figura di Maria in relazione con i suoi amici, e in relazione con i fedeli, che sono la Chiesa e a cui Cristo ha donato la presenza costante della Madre. Che potrà davvero diventare nostra amica e ci potrà i segnare come valorizzare e far crescere tutti i nostri rapporti di amicizia.

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Don Mardegan ricorre all’arte della narrativa per colmare i silenzi, il non detto e celato tra le righe dei Vangeli, senza mai dimenticare l’esegesi dei testi. Crea così un testo che al rigore della lettura dei testi evangelici coniuga la forza creativa. Un’operazione letteraria non nuova, che ha portato ad esiti di altissima qualità. Lo ricorda l’autore stesso nella sua Premessa: "Se in qualche passo il lettore potesse avere l’impressione di un’attualizzazione che forzi il contesto storico, pensi che si tratta di un genere letterario messo a servizio della contemplazione e della vita, scritto però con l’impegno a seguire il testo biblico e a non contraddirlo. Papa Francesco nella Lettera Apostolica Patris Corde cita il romanzo sulla vita di san Giuseppe di Jan Dobra­czyński, L’ombra del Padre, dando ulteriore valore genere letterario nel quale si sono cimentati autori importanti come Giovanni Papini, Thomas Mann, Luis de Wohl, Luigi Santucci e molti altri. Al lettore la libertà di integrare o di staccarsi dal mio testo e di proseguire per conto suo nello studio e nella contemplazione della vita di Maria. A tutti il vantaggio di avere Maria come amica e come maestra di amicizia".

Il senso della presenza di Maria nel cuore della Chiesa stessa è stato sottolineato da papa Ratzinger, come don Mardegan ha ricordato nel corso della presentazione del suo volume.L’8 dicembre 2005, in particolare, il Pontefice, con riferimento agli insegnamenti del Vaticano II ha affermato: "Maria è così intrecciata nel grande mistero della Chiesa che lei e la Chiesa sono inseparabili come sono inseparabili lei e Cristo. Maria rispecchia la Chiesa, la anticipa nella sua persona e, in tutte le turbolenze che affliggono la Chiesa sofferente e faticante, ne rimane sempre la stella della salvezza. È lei il suo vero centro di cui ci fidiamo, anche se tanto spesso la sua periferia ci pesa sull’anima".

Ed ha ulteriormente spiegato: "Il Vaticano II doveva esprimersi sulle componenti istituzionali della Chiesa (…). Ma questo aspetto “petrino” della Chiesa è incluso in quello “mariano”. In Maria, l’Immacolata, incontriamo l’essenza della Chiesa in modo non deformato. Da lei dobbiamo imparare a diventare noi stessi “anime ecclesiali”, così si esprimevano i Padri".

 Andrea Mardegan, Maria come amica, Ares edizioni, euro 16, pp.224