Città del Vaticano , mercoledì, 12. maggio, 2021 9:40 (ACI Stampa).
Il Papa torna nel Cortile di San Damaso per le Udienze Generali. Dopo un lungo stop a causa dell'emergenza sanitaria il Pontefice incontra nuovamente i fedeli. "Non è bello parlare davanti al niente, che bello riprendere questo incontro faccia a faccia! Che bravo Monsignor Sapienza, grazie per il suo coraggio, trovare la gente, trovare voi, ognuno con la propria storia, gente che viene da tutte le parti, vedere ognuno di voi mi fa piacere. Anche la gente che è lontana ma sempre si fa vicino. Portate il messaggio del Papa a tutti, e il messaggio del Papa è che io prego per tutti!", dice a braccio il Pontefice. Francesco oggi incentra la sua riflessione sul tema: “Il combattimento della preghiera”.
Per il Papa "la preghiera cristiana, come tutta la vita cristiana, non è una passeggiata”. "Nessuno dei grandi oranti che incontriamo nella Bibbia e nella storia della Chiesa ha avuto una preghiera comoda - commenta il Pontefice - Essa certamente dona una grande pace, ma attraverso un combattimento interiore, a volte duro, che può accompagnare periodi anche lunghi della vita. Pregare non è una cosa facile. Ogni volta che vogliamo farlo, subito ci vengono in mente tante altre attività, che in quel momento appaiono più importanti e più urgenti. Quasi sempre, dopo aver rimandato la preghiera, ci accorgiamo che quelle cose non erano affatto essenziali, e che magari abbiamo sprecato del tempo. Il Nemico ci inganna così".
Francesco spiega: "Tutti gli uomini e le donne di Dio riferiscono non solamente la gioia della preghiera, ma anche il fastidio e la fatica che essa può procurare: in qualche momento è una dura lotta tenere fede ai tempi e ai modi della preghiera. Il silenzio, la preghiera, la concentrazione sono esercizi difficili, e qualche volta la natura umana si ribella. Chi vuole pregare deve ricordarsi che la fede non è facile, e qualche volta procede in un’oscurità quasi totale, senza punti di riferimento".
I nemici peggiori della preghiera sono però dentro di noi. Francesco lo sa e rassicura: "Scoraggiamento dinanzi alle nostre aridità, tristezza di non dare tutto al Signore, poiché abbiamo molti beni, delusione per non essere esauditi secondo la nostra volontà, ferimento del nostro orgoglio che si ostina sulla nostra indegnità di peccatori, allergia alla gratuità della preghiera".
Cosa fare nel tempo della tentazione, quando tutto sembra vacillare? Il Pontefice consiglia in particolare gli "Esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola" che sono un libretto di grande sapienza, che insegna a mettere ordine nella propria vita. Fa capire che la vocazione cristiana è militanza, è decisione di stare sotto la bandiera di Gesù Cristo e non sotto quella del diavolo, cercando di fare il bene anche quando ciò diventa difficile".